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Cupola di Santa Maria del Fiore


La cupola doveva aveva diametro di 54 metri: per sostenere una tale opera propose di costruire una cupola autoportante, cioè capace di sostenersi da sé durante la costruzione, senza richiedere l’aiuto delle armature di legno. La proposta sembrò folle e tutti lo schernirono, ma alla fine il suo progetto ebbe la meglio sugli altri e nel 1420 poté iniziare a costruirla. La cupola si erge su un tamburo ottagonale forato da 8 grandi finestre circolari che danno luce all’interno. Vista dall’esterno essa appare come una rossa collina segnata da 8 bianche nervature marmoree che convergono verso un ripiano ottagonale. Su questo poggia una leggera lanterna cuspidata stretta da 8 contrafforti a volute. Dalle interminabili scale a chiocciola ricavate all’interno di due grandi pilastroni alla fine delle navate laterali si giunge al ballatoio; proseguendo, si arriva in un corridoio e c s rende conto che in realtà la cupola è costituita da due cupole distinte, una interna e una esterna. Le due calotte sono collegate da 8 grandi costoloni d’angolo e da 16 costole intermedie disposte lungo le facce delle vele. Costoloni e costole intermedie sono ank’essi uniti per mezzo di anelli di muratura. La salita s svolge nello spazio fra le due cupole. Visto da lontano, la lanterna sembra unita alla cupola, mentre invece essa è totalmente isolata. Ci vollero ben 16 anni per portare a termine la sola cupola, mentre invece Brunelleschi nn poté vedere la lanterna terminata per il sopraggiungere della morte. Non appena ultimata, la cupola mostrò da subito delle lesioni, profonde rotture della muratura che vanno dalla lanterna fin oltre il tamburo.

Tratto da ITINERARIO NELL’ARTE di Elisabetta Pintus
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