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Spagna e Portogallo


Il ridimensionamento della potenza spagnola favorì il recupero demografico, il ritmo minore di crescita delle esigenze fiscali e militari dello stato consentì di riservare risorse per lo sviluppo delle manifatture e del commercio. Ma la crescita della popolazione e la ripresa della produzione agraria si verificarono entro il regime demografico di tipo antico e furono limitate alle aree rurali. Crescita limitata dunque su basi fragili e tradizionali con un’articolazione dei ceti in cui l’aristocrazia terriera aveva ancora il primato e la nascente borghesia era legata allo sviluppo dell’amministrazione statale e all’intermediazione finanziaria e mercantile più che alle attività imprenditoriali di rischio.
L’iniziativa riformatrice di Carlo III di Borbone (1759-88), succeduto a Ferdinando VI fu più progetto e meno realizzazione. Nel campo dei rapporti tra stato e chiesa limitò le immunità ecclesiastiche e i poteri dell’inquisizione ed espulse i gesuiti dal regno. Inoltre attuò un’amministrazione amministrativa promosse accademie e società economiche e il rinnovamento della cultura.

Tratto da LE VIE DELLA MODERNITÀ di Filippo Amelotti
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