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Toqueville: materialismo insito nelle società democratiche industrializzate


Il desiderio del benessere quando diventa ragione di vita tende a condizionare le attività degli stessi individui e a esercitare un’influenza sul movimento intellettuale, costumi, religione, politica. Acquista rilievo la tendenza a concentrare tutto l’interesse e l’impegno intellettuale sulle questioni pratiche che possono avere un diretto impiego nell’industria onde incrementare la produzione. L’attività intellettuale non è più interessato alla conoscenza teorica fine a se stessa ma è sollecitato dalla soluzione di problemi connessi al sistema produttivo: si assiste alla prevalenza delle scienze applicate a scapito di quelle teoriche.
La conoscenza scientifica a livello teorico per Toqueville è la vera energia dalla quale promana l’intera attività sociale volta al progresso e al perfezionamento della società e se mancasse la sua influenza si assisterebbe a un lento processo involutivo della società che non sarebbe più in grado di rinnovarsi diventando statica, impegnata unicamente al perfezionamento delle tecniche senza possibilità di reali innovazioni scientifiche.
Tale tendenza è rafforzata dalla predisposizione delle società democratiche industrializzate alla ricerca dei beni materiali il che induce le persone a considerare solo ciò che ha un riscontro immediato nella realtà empirica e un risultato immediato. I beni morali si riducono ai godimenti propri del benessere e ciò che ha un valore e un significato culturale e teorico non riscuote più interesse.
La democrazia promuovendo l’etica del benessere favorisce un’etica materialistica che spegne gli autentici sentimenti di libertà e individualità e porre le premesse di quel conformismo democratico che sancisce il dispotismo della maggioranza.
Il materialismo induce l’individuo a interessarsi solo della sua sfera privata dissolvendo i vincoli sociali che costituiscono il presupposto per cui i singoli si sentono compartecipi degli interessi della società.
Al sentimento del valore assoluto corrisponde l’individualismo che assume significato negativo e deve essere distinto dall’individualità (sentimento dell’indipendenza e della nostra libertà). L’individualismo spinge ogni singolo cittadino ad appartarsi dalla massa dei suoi simili e tenersi in disparte con la sua famiglia. Isola gli uomini, li pone, proprio perché uguali, l’uno accanto all’altro senza alcun legame che li unisca. Crea il presupposto per l’affermarsi di un potere dispotico che vede nell’isolamento degli uomini la garanzia più certa della propria durata.
Infatti gli individui non hanno una reale comunicazione tra loro, non c’è un confronto di idee ed opinioni e quindi accettano le idee e le opinioni sancite dall’autorità del gruppo o dalle masse. L’isolamento degli individui ha come conseguenza il dominio ideologico delle masse. L’isolamento priva l’individuo della sua individualità cioè della sua energia, lo rende debole e quindi si omologa alle masse e quindi alla maggioranza.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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