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Società secondo Rosmin


La società è costituita dalle relazioni degli individui con le cose e dai vincoli che si stabiliscono tra quelli. Il sentimento sul quale si fonda il vincolo sociale è la benevolenza che predispone gli individui alla cooperazione per conseguire fini comuni.
La sfera del politico è delimitata dalle 3 altre forme di società che preesistono alla società politica: la società teocratica (dell’uomo con dio), quella del genere umano e la società familiare.
L’individuo non può essere risolto nella società in quanto si esprime come persona che ha in se stessa i suoi principi costitutivi.
I diritti della persona preesistono alla società perché il diritto scaturisce dall’uomo in quanto persona. Il diritto è la persona sussistente e il compito del legislatore è di regolare le modalità del diritto.
Come nell’uomo si distinguono il corpo e l’anima, nella società si distingue la società visibile o materiale e quella invisibile o spirituale. Alla prima corrispondono vincoli esterni e visibili, alla seconda vincoli interni e invisibili.
La società esterna deve essere una rappresentazione della società interna.
Le reali trasformazioni della società avvengono in quella invisibile che esprimono la volontà comune volta a perseguire il fine della società. Quando tale volontà non esiste più la società politica si riduce a un ordine formale senza intima forza di coesione e si inizia il processo di disgregazione che si riflette nella società materiale.

L’attività, l’energia che fa degli individui e delle cose una reale unità, la società, è espressa dall’intelligenza.
La società è espressa dall’intelligenza in quanto fornita dal lume della ragione.
Per esserci una società occorrono vincoli intellettuali e morali, coscienza di un fine comune e dei mezzi con cui conseguirlo e ciò si rende possibile solo con la ragione.
La razionalità si esprime nella società materiale nel senso che questa le fornisce i mezzi, soprattutto il linguaggio e crea le condizioni per esprimersi e crescere su se stessa.
La quantità di intelligenza di cui fa uso la società è prodotta da due tipi di razionalità: la ragione pratica delle masse e la ragione speculativa degli individui, tra le quali deve esserci un rapporto tale che le faccia convergere sul fine della società.
Particolare importanza ha la ragion pratica delle masse dalla quale dipende la stabilità e il progresso della società. Varia a seconda dell’attività economica prevalente nella società.
Il movimento della società si origina nella ragione e da questa passa alla società materiale.
La società esercita una influenza sulla razionalità determinandone il tipo e l’orientamento, privandola di autonomia, indipendenza, libertà. Si inizia in tal caso un processo di attenuazione della razionalità in termini di intelligenza, che è all’origine dei processi di trasformazione involutiva della società, della sua interna disgregazione e decadenza.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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