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Hegel: La costituzione della Germania


Lo scontro con le armate francesi aveva dimostrato l’inconsistenza politica dell’impero, l’inefficienza della sua struttura confederale, incapace di esprimere una vera forza politica.
La confederazione germanica è lontana dall’essere un vero stato. La sua costituzione, istituzioni, tradizioni non corrispondono alla vita della comunità germanica. La struttura confederale nasconde una scissione tra l’organizzazione giuridico costituzionale e le autentiche esigenze della collettività tedesca che non riesce ad attuare quell’unità reale che si esprime nello stato. L’impero è uno stato solo nel pensiero e non nella realtà. L’attività dello stato si realizza solo nelle forme proprie del diritto privato, dato che i singoli stati godono di un particolare status di indipendenza e autonomia garantito dalla costituzione dell’impero. Lo stato germanico è un’associazione di comunità sovrane ciascuna rivendicante la propria autonomia e indipendenza.  
L’essenza dello stato consiste nell’unione di una moltitudine di persone per la comune difesa di tutto ciò che è sua proprietà.
L’impero tedesco non è riuscito a organizzare una forza militare efficiente anche perché non aveva il potere di procurarsi i mezzi finanziari necessari per un esercito moderno,. Il sistema dei contingenti ha bloccato tutti i tentativi volti a realizzare una politica unitaria in grado di provvedere alla difesa dell’indipendenza e dell’integrità territoriale.
La confederazione germanica è un’associazione in cui i singoli stati costituiscono ciascuno una parte a sé senza alcun organico collegamento o vincolo con l’Intero. Si può paragonare la confederazione tedesca a un mucchio di pietre rotonde che non appena riceve un colpo si disfa e le pietre rotolano. Lo stato invece deve essere un muro le cui pietre si incastrano le une con le altre.
Hegel contrappone la politica al diritto. Critica la riduzione giusnaturalistico-illuministica dell’essenza dello stato al diritto, che ha disarticolato lo stato per ridurlo a un mero aggregato di parti che coesistono l’una accanto all’altra senza integrarsi in un organismo unitario.
Occorre che in Germania venga finalmente fondato lo stato moderno come è successo in Francia, Inghilterra e Spagna. Il Principe appare a Hegel come la grande opera politica in cui è stata concepita l’idea di stato come forza, come potenza che salva un popolo, una nazione, dalla disgregazione che si genera dal particolarismo, garantendogli l’unità e l’indipendenza.

Esamina l’impotenza dell’impero e la sua incapacità di attirare una valida politica di difesa dell’unità della nazione germanica. Rileva l’inesistenza di un vincolo che unisca le singole parti della confederazione germanica allo stato considerato come Intero. l’Intero non è la somma delle parti che lo costituiscono ma è ciò che risulta dalla loro reale unità e quindi ciò che fa sussistere le parti nella loro specifica funzione, che le armonizza in modo che la loro attività pervenga a un risultato unitario. Il compito della filosofia è indicare come deve essere pensato l’intero per comprendere la sua articolazione in una molteplicità di parti che si organizzano in un tutto sistematico. L’intero quando si riferisce alla politica si esprime come eticità, come la totalità dei principi, dei valori sui quali si fonda il comportamento degli individui nella comunità. Lo stato è un organismo compiuto, una unità-totalità che ha nell’etica il suo vero centro unificatore.
La realtà dell’individuo come vivente unità di particolare e universale può essere compresa con il concetto di eticità: questa si identifica con il popolo. L’individuo considerato come Io è una vuota attrazione così come sono del tutto attratti i diritti naturali che costituirebbero la sua vera essenza. L’individuo invece esiste nel popolo cioè in una totalità etica. Il popolo è una individualità e come tale esprime il suo proprio carattere, una propria personalità che costituiscono il vero fondamento del sistema politico cioè del fatto che tutti gli ordinamenti positivi, le leggi, le istituzioni sono le une alle altre collegate in modo da realizzare gli scopi che sono propri dell’Intero cioè dello stato.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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