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R. Owen: il male come problema sociale


10.7 Owen analizza i problemi sociali provocati dall’industrializzazione: egli è fautore di un politica cooperativistica che si contrappone al laissez-faire, da lui ritenuto fonte di decadimento morale dei lavoratori. Il carattere degli uomini dipende dalla società in cui essi vivono, dunque il male ha radici sociali, e se lo si vuole combattere bisogna cambiare la società, più in particolare la vita in fabbrica, che per l’operaio costituisce gran parte dell’esistenza.

10.8 Dal momento che la fabbrica ingloba la maggior parte della vita del lavoratore, una seria riforma deve riguardare, oltre all’orario di lavoro, anche mense, istruzione e quant’altro è necessario per riformare il microcosmo intorno a cui vivono gli operai e le loro intere famiglie. Diventa allora cruciale il problema pedagogico.

10.9 Owen ha ricevuto pochissimi consensi anche perché si è da subito posto contro la Chiesa: se avesse evitato di creare questa frattura tra religione e socialismo, si sarebbero evitate i noti aspetti radicali del socialismo in questo senso e, probabilmente, avrebbe ottenuto consensi anche da parte dei tories tradizionalisti, avversi ai nuovi ricchi dell’industria manifatturiera.

Tratto da LA SOCIETÀ APERTA NEL DIFFICILE CAMMINO DELLA MODERNITÀ di Luca Porcella
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