Skip to content

Marx: la liberazione dell’umanitá


12.22 Marx cerca una “sintesi” tra le posizioni dell’idealismo e dell’economia classica, per avere una visione completa del fenomeno umanità. Non vuole solo esprimere – come Saint-Simon – il desiderio di un mondo migliore, ma vuole attuarlo, e trova i suoi strumenti nella modificazione del metodo hegeliano che, perdendo la sua astrattezza, conserva rigorosità scientifica.

12.23 Il male ha radici sociali, quindi le sue ragioni si trovano nella storia, e non nella natura umana, che non è per forza cattiva. In particolare, è necessario eliminare, alla base di tutti i mali, l’ineguaglianza materiale, dovuta all’affermazione dei privilegi, che devono quindi essere eliminati fino al raggiungimento di una società senza classi di cui è interprete privilegiato il proletariato, che è la “classe universale” e trova nel marxismo la sua arma spirituale per la propria autoliberazione.

12.24 Il mondo borghese crollerà perché si fonda su una ipocrisia di fondo, che costringe il proletariato a vivere in una condizione di alienazione che può essere rimossa solo mediante la rivoluzione (basata sui presupposti del materialismo dialettico) per il raggiungimento della verità. La rivoluzione esprime, inoltre, il dinamismo della storia, che non è un sistema statico, ma ha il dovere di superarsi continuamente, cercando di contraddire tutto quello che è già avvenuto. Questa scontentezza si ritrova proprio nel proletariato e nella sua lotta contro la borghesia.

12.25 Con il Manifesto Marx ed Engels oppongono all’individualismo economico e al profitto personale la loro rivendicazione egualitaria. Si divide in quattro parti:
- I parte: rapporti fra borghesi e proletari, elogio della borghesia (capace di attuare una rivoluzione);
- II parte: necessità di organizzazione comunista, presa di coscienza di classe;
- III parte: sarcasmo nei confronti delle visioni socialiste che non hanno accettato la dialettica;
- IV parte: necessità di definire concretamente le modalità dell’azione rivoluzionaria.

12.26 Nelle Tesi su Feuerbach Marx esprime ancora l’esigenza di rendere immanente l’idea dell’uomo, togliendole ogni residuo di astrattismo e metafisica del passato. Questo immanentismo, però, non deve rimanere statico, ma deve rendersi operante nella prassi dei rapporti sociali. Questo rovesciamento dell’impostazione idealistica (che sarà poi proprio anche della filosofia che da Marx arriva fino a Lenin) prosegue nella Critica della filosofia hegeliana del diritto, in cui sostiene che lo Stato è un astratto e che solo il popolo è concreto.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.