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Implicazioni operative della comunicazione medico-paziente


Un aspetto importante del problema riguarda le implicazioni operative. Le prospettive delle due parti interagenti sono spesso differenti, occorre perciò tenere conto di tali divergenze se si vuole migliorare la comunicazione.
Nella percezione del paziente i problemi riguardano:
• Carenza quantitativa di informazioni (è necessario tenere conto di livelli d’ansia diversi)
• Lacune nella comunicazione (legate alla scarsa comprensione della terminologia usata)
• Difficoltà di memorizzare (la difficoltà a utilizzare le info non sembra tanto legata alla difficoltà di memorizzare, quanto al problema di interpretare delle conclusioni diagnostiche e alla comprensione del nesso di queste con le prescrizioni)
• Scarsa partecipazione emotiva da parte del medico
• Ruolo passivo conferito al paziente.
Il paziente usa come strategia narrativa le storie, in cui le informazioni pertinenti si mischiano con altre non rilevanti, in modo da sentirsi valutato come interlocutore dotato non solo di una storia clinica, ma anche di una vita.
Nella percezione del medico i problemi riguardano:
• Reazioni di carattere controtransferale (irritazione, insofferenza per certi tipi di pazienti)
• Scarsità di informazioni fornite dal paziente
• Scarsa osservanza o adesione del paziente alle prescrizioni del medico.
L’acquisizione di abilità comunicative da parte del medico è desiderabile, tuttavia la formazione in questo ambito è trattata come un argomento di scarsa rilevanza.
Tra gli obiettivi del futuro medico, oltre la comprensione dei sintomi, ci dovrebbe essere la capacità di realizzare una adeguata comunicazione con il paziente; tre sono le capacità indicate come importanti: capacità di ascolto, chiarezza di espressione, autoconsapevolezza.
Se si considerano i pazienti come individui autonomi responsabili della loro salute e del loro benessere, che ricorrono ai medici come fonti esperte di informazioni per giungere a una comprensione condivisa del problema oggetto di analisi e per ottenere accesso a particolari servizi, allora occorre incrementare la partecipazione dei pazienti alla consultazione. Il paziente deve assumere un ruolo più attivo, anziché confinarsi al ruolo di fornire esclusivamente risposte.

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