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I sistemi di cura informali: i gruppi di auto-aiuto


Le questioni al centro del dibattito sulla crisi dello stato sociale e sulle modalità di una riprogettazione partono tutte dall’osservazione che il welfare deve essere considerato come un sistema complesso di solidarietà istituzionale, viene sempre più di frequente riconosciuta l’importanza di realizzare un welfare mix.
La via del mix è intesa non come una sostituzione del formale con l’informale o viceversa, ma si fonda sul concetto di rete di aiuto e sull’assunto che per la soddisfazione dei propri bisogni di salute ogni attore sociale può fare riferimento ad una rete di sostegno.
Non si tratta di contrapporre in modo fuorviante “formale” come sinonimo di burocratico, freddo, a “informale”, considerato come spontaneo, personalizzato. La distinzione andrebbe piuttosto riferita al tipo di relazione che si stabilisce tra chi fornisce aiuto e l’assistito.
In questo caso per formale si intende l’assistenza fornita da personale tecnico professionale, relazione caratterizzata fra neutralità affettiva e norme, mentre per informale ci si riferisce alle reti sociali primarie senza formazione professionale specifica (familiare, vicino di casa).
Il mix formale-informale ha l’obiettivo di predisporre a fronte di una domanda di assistenza la risposta migliore in termini di personalizzazione, flessibilità e efficienza dell’intervento.

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