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Caratteristiche della progettazione nel sociale


La progettazione è un processo cognitivo e un’attività che si esprime in innumerevoli modi e che è presente in molteplici ambiti.
I progetti assumono diverse forme: ci sono dei “piani mentali”, dei propositi strutturati e delle strategie in vista di una soluzione, dei documenti, dei programmi, dei progetti di ricerca.
Nel progetto si sistematizzano connessioni, intuizioni, ipotesi; si connettono e si ordinano pensieri nati da biforcazioni, analogie, metafore. Si dà ai propri proponimenti e ai percorsi dell’agire che si intendono perseguire una forma comunicabile.
La progettazione è un’attività di produzione di mondi possibili, un’attività esplorativa e costruttiva volta alla ricerca e alla definizione di problemi; è un’indagine pratica.
Il settore “sociale” è caratterizzato dai seguenti fattori:
- Dal fatto che si producono servizi alle persone, si realizzano interventi di aiuto finalizzati a produrre cambiamenti a livello personale e sociale;
- Dalle forti valenze valoriali, affettive ed etiche connaturate al lavoro;
- Dalla presenza di personale professionista o semi-professional;
- Dal fatto che quasi sempre i progetti sociali richiedono l’interazione di una pluralità di organizzazioni ed istituzioni private e pubbliche;
- Dalla forte dipendenza del settore dai finanziamenti pubblici.
Le motivazioni che spingono gli operatori  a elaborare progetti sono:
Motivazioni connesse alla scarsità di risorse finanziarie disponibili per le politiche sociali;
Necessità di produrre, a parità di risorse, servizi innovativi e maggiormente rispondenti alle esigenze ed ai bisogni degli utenti/clienti di personalizzare e rendere flessibile l’offerta;
Spinta alla organizzazione a rete dei servizi data dalla necessità di sviluppare strategie concertate tra diverse organizzazioni pubbliche e private nella gestione dei servizi.
Nei servizi si parla di funzioni di front e di back office: il primo si realizza frontalmente nel rapporto con il cliente e il secondo è una funzione di supporto.
La flessibilità organizzativa risulta necessaria laddove l’ambiente è turbolento e caotico, dove non è possibile avere ampi margini di previsione, né standardizzare le pratiche di lavoro, né utilizzare soluzioni sperimentate in precedenza come modelli di riferimento per il futuro.
Il progetto, inteso come mezzo per connettere le attività agli obiettivi e ad una verifica, rappresenta lo strumento privilegiato di un’organizzazione flessibile.
Secondo Manoukian è opportuno ipotizzare un’organizzazione che permetta processi di lavoro non meccanici e lineari, ma circolari, soggetti a continui aggiustamenti, in cui si definiscono degli obiettivi parziali, dei programmi operativi, che si attuano, che si svolgono praticamente e si verificano.
L’attività di progettazione può rappresentare il momento privilegiato in cui si esplicitano i propri valori, i modelli di riferimento, le teorie che si utilizzano per dare senso e spiegare dei fenomeni e si mettono a confronto i sistemi di valori.
La progettazione è un’attività che costringe a fare i conti con il limite, a rapportare obiettivi, attese, propositi con orientamenti valoriali, scelte concrete e risorse.

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