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Sentenze definitive e non definitive: le questioni pregiudiziali di merito (art. 187(2-3) c.p.c.)


Le questioni pregiudiziali di merito sono inerenti all'esistenza o inesistenza del diritto fatto valere in giudizio; rispetto ad esse le questioni di rito sono a loro volta pregiudiziali, in quanto attengono alla valida instaurazione e prosecuzione del processo, in mancanza della quale il giudice non può pronunciarsi sul merito della domanda.
Laddove sorga una questione pregiudiziale c'è la possibilità di definire il giudizio, ossia di chiudere il processo davanti al giudice adito, sulla base del solo esame di essa e non di tutto il materiale controverso.
L'art. 187(2-3) c.p.c. descrive la situazione in cui si trova l'istruttore; questi otterrà per l'immediata rimessione della causa al collegio (ovvero, se giudice monocratico, disporrà l'immediata entrata della causa in fase decisoria) per la decisione qualora presuma che la questione sarà concretamente risolta nel senso di definire il giudizio; qualora invece reputi che la questione in concreto sarà risolta nel senso di non definire il giudizio, procederà all'istruzione dei fatti controversi e solo in seguito, ad istruzione esaurita, disporrà il passaggio del processo in fase decisoria.

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