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Pluralità di reati: il concorso formale di reati


Quando avvengono tutte in un unico momento storico.
Si ha concorso formale di reati quando una stessa condotta ha in sé gli elementi per far sussistere più reati.
Anche in questo caso il reo si pone una sola volta contro l’ordinamento e la pena si calcola col cumulo giuridico.
Il concorso formale si contrappone al concorso apparente di norme che si ha quando un fatto, che è oggetto di plurime qualificazioni giuridiche, è imputabile solo di un reato.
Solitamente si ha concorso apparente di norme quando per avere l’integrale valutazione giuridica del disvalore è sufficiente l’applicazione di una sola norma.
Inoltre interviene il principio dei né bis né idem che vieta che un soggetto sia chiamato due volte a rispondere dello stesso fatto, come potrebbe avvenire tra peculato e appropriazione indebita per i pubblici funzionari.
Criteri di individuazione più specifici sono:
- specialità unilaterale, quando due norme sono identiche e una delle due aggiunge un elemento specializzante all’altra si ha sempre concorso apparente e si applica a norma speciale, per il principio che le norme speciali prevalgono su quelle generali;
- interferenza, quando due norme presentano un elemento comune, che funge da collegamento, ma per il resto sono del tutto eterogenee allora si ha sempre concorso formale, come tra incesto e violenza sessuale;
- specialità reciproca, quando due norme contengono elementi per cui l’una è speciale all’altra e viceversa.
In questi casi si ha concorso apparente di norme quando una protegge il bene giuridico da aggressioni più gravi che l’altra non comprende, oppure quando una, di notevole inferiore gravità, viene consumata e assorbita dall’altra: criteri di sussidiarietà e consunzione.
In ogni caso nelle situazioni di specialità reciproca se si conclude per un concorso solo apparente tra le norme troverà applicazione la norma che prevede la violazione più grave, tanto per motivi di sussidiarietà che di consunzione.

Tratto da DIRITTO PENALE: PRINCIPI E DISCIPLINA di Stefano Civitelli
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