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La colpa e la preterintenzionalità


La preterintenzionalità è un misto di dolo e colpa, relativamente a due parti diverse del reato, che forma un terzo e autonomo titolo soggettivo di responsabilità.
Si ha preterintenzione quando a un reato voluto (dolo), ne succede un altro più grave e non voluto (colpa).
Il reato in forma preterintenzionale è più grave del concorso di responsabilità dolosa e colposa, e anche le pene sono più gravi, ciò in quanto il fatto di base ha come propria caratteristica l’idoneità a sfociare nel reato conseguente e ciò era nella consapevolezza del reo.
Si è discusso molto sul titolo soggettivo che dovrebbe avere l’evento non voluto, c’è chi sostiene che non si possano far rispettare regola cautelari mentre si compie un reato e quindi non è necessaria la colpa ma il solo rapporto di causalità dell’evento non voluto con quello voluto; poi c’è chi sostiene che la colpa risieda nella violazione della stessa norma penale incriminatrice così che la colpa diverrebbe presunta configurandosi come responsabilità oggettiva; infine c’è chi ritiene che la colpa risieda nella prevedibilità della conseguenza rispetto all’azione (un evento del tutto eccezionale non è imputabile come conseguenza di un reato).
Il legislatore ha previsto che i reati preterintenzionali debbano essere espressamente previsti nel codice penale, l’unico reato preterintenzionale è l’omicidio a seguito di lesioni o percosse.
Si ritiene però che, anche in mancanza di denominazione di una fattispecie come preterintenzionale, qualora tale fattispecie sia riconducibile allo schema preterintenzionale, così debba essere considerato (l. 94/78 “chiunque provochi un aborto con azioni dirette a ledere la donna”, configura l’aborto preterintenzionale tramite lesioni o percosse).
I c.d. reati aggravati dall’evento, infine, sono casi in cui la pena è aumentata qualora col reato si produca un certo evento più grande.
Non sono riconducibili allo schema preterintenzionale proprio per la loro natura di circostanze e non di reati a se stanti.

Tratto da DIRITTO PENALE: PRINCIPI E DISCIPLINA di Stefano Civitelli
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