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Cause di giustificazione dell'utilizzo di armi: l’art. 53 c.p.


L’art. 53 c.p. giustifica l’utilizzo di armi e altre misure di coercizione alle autorità amministrative quando hanno poteri esecutivi e esecutori.
Elementi per sussistere tale giustificazione sono:
- soggetto, deve essere un’autorità pubblica adibita all’utilizzo delle armi: le c.d. forze pubbliche;
oggetto, possono utilizzare le armi soltanto per l’adempimento di atti doverosi che devono, però, prevedere questa possibilità;
- solo per reazione a violenza o resistenza, dove violenza si ha quando un soggetto aggredisce l’autorità pubblica, mentre resistenza può essere attiva quando un soggetto aggredisce l’autorità pubblica per impedirle il compimento dei suoi doveri, oppure resistenza passiva quando un soggetto impedisce all’autorità pubblica di svolgere il suo dovere ma senza aggredirla;
- necessità e proporzionalità, la reazione dell’autorità deve essere l’unica e necessaria a rimuovere l’ostacolo e deve essere la meno aggressiva possibile.
Inoltre, ovviamente, deve essere proporzionata al comportamento violento o resistivo del soggetto.
Questi due principi non sono richiamati dall’art. 53 c.p. ma il loro rango costituzionale fa si che siano applicati anche in questa situazione.
Inoltre l’art. 53 c.p. prevede l’uso di armi per prevenire una serie di gravi reati, tra cui il sequestro di persona, l’omicidio volontario, la rapina a mano armata, ecc…
Questa previsione normativa funge da presunzione di proporzionalità, per l’intervento del soccorso difensivo, in questi casi.
Ovvio che il pericolo di reato deve essere attuale.

Tratto da DIRITTO PENALE: PRINCIPI E DISCIPLINA di Stefano Civitelli
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