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La frontiera di efficienza del consumo


Supponendo che il reddito sia destinato tutto all’acquisto di un solo prodotto, il consumatore sceglierà quella quantità che gli permette di avere l’ammontare maggiore delle due caratteristiche, nel rispetto della propria capacità di spesa, ma egli può anche decidere di consumare anche panieri di due beni: il soggetto si collocherà in punti dello spazio che gli garantiscono comunque i valori più elevati di z1 e di z2, punti che sono rappresentati dalla spezzata che unisce le combinazioni ottime delle due qualità ricavabili da ciascun processo di consumo.
Questa spezzata è la frontiera di efficienza del consumo, dove a parità di tecnologia e prezzi, nessun altro insieme di due beni consente di ottenere livelli maggiori di z1 e di z2 compatibili con il reddito a disposizione.
Se, però, il prezzo di una delle merci aumentasse, allora, per il principio di utilità marginale decrescente, la quantità acquistata diminuirebbe e anche il livello raggiungibile delle due caratteristiche. La frontiera assumerebbe un diverso andamento ma non sarebbe più il luogo delle combinazioni ugualmente efficienti, in quanto qualsiasi paniere di beni x1 e x3 fornirebbe una soddisfazione maggiore in termini di z1 e z2, indipendentemente dai gusti del consumatore. Le sue preferenze sono rappresentabili mediante una famiglia di curve di isoutilità. La soluzione è data dal punto di tangenza tra la frontiera e la curva di indifferenza più elevata, punto che varierà al variare della forma della funzione di utilità e del modo in cui il soggetto apprezza le caratteristiche in relazione ai propri bisogni.
Questo approccio mette in evidenza come le scelte del consumatore sono condizionate dalla tecnologia del consumo e da quel particolare sottoinsieme di beni che gli consente di ottenere le caratteristiche desiderate e dà la possibilità di raggruppare beni che, pur essendo merceologicamente diversi tra loro, hanno in comune la capacità di soddisfare la medesima caratteristica: rappresenta, quindi, il modo più specifico di analizzare la domanda in relazione all’estrema varietà di beni presenti sul mercato, anche se risente degli eventuali effetti discorsivi legati al comportamento del consumatore.

Tratto da ANALISI E DIMENSIONE ECONOMICA DEL TURISMO di Elisabetta Pintus
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