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Conciliazione e Prove nel Processo Tributario



Conciliazione: le parti si mettono d’accordo nel corso del giudizio. È il corrispondente, nella fase del giudizio, dell’accertamento a buona visione. Il Giudice non si può opporre a tale conciliazione a meno che non verifichi di essere in presenza di quelle condizioni per cui la conciliazione è esclusa (es. la sanzione).

Prove nel Processo Tributario - Una prova è un mezzo di convincimento che è cosa diversa dal mezzo di ricerca della prova. Concetto ancora diverso è l’argomento di prova che è qualcosa che serve a corroborare una convinzione, ma da sola non basta. Non posso fondare una sentenza solo su un argomento di prova, ma posso rafforzare le mie ragioni tenendo conto anche del comportamento delle parti . Quando l’ oggetto è ancora diverso si ha l’onere della prova che significa dire qual’è la regola di giudizio se la prova non è raggiunta, cioè chi vince e chi perde se non è raggiunta la prova.
L’onere della prova nel processo tributario incombe al fisco di regola, anche se il contribuente prende l’ iniziativa col ricorso e impugna un atto amministrativo non è lui a dover dimostrare che l’atto amministrativo è invalido, ma è il fisco che deve dimostrare che la sua pretesa era fondata.
Ci sono comunque eccezioni alla regola che l’onere della prova incombe sul fisco: innanzitutto in materia di ricorso dove è il contribuente a dover dimostrare il fondamento del suo ricorso e questo vale ogni volta che il contribuente fa valere un suo diritto.
Non tutte le prove sono ammissibili nel processo tributario. Tra quelle previste dal codice civile ne vanno escluse due: testimonianza e giuramento.
Nel processo tributario è vietata la testimonianza: la corte costituzionale è stata più volte investita dalla questione di legittimità di questa regola perchè è strano che io non possa portare testimoni a corroborare le mie ragioni. La corte ha però sempre detto che tale divieto è legittimo perché il processo tributario è sempre stato così, perché il processo tributario è un processo scritto e quindi non c’ è ragione di ammettere la prova testimoniale. In realtà, secondo il prof., questa regola è destinata a cadere, questa parte del diritto tributario è costituzionalmente illegittimo perché nell’art. 24 Cost. il diritto di difesa implica che io possa utilizzare tutti gli strumenti necessari per fondare le mie ragioni. Se esiste anche solo un caso in cui la testimonianza è necessaria i divieti sono incostituzionali.
I contribuenti che hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale avevano provato ad attaccare questo divieto anche da un’altra parte dicendo che potrebbe essere ingiusto perché io non posso portare i testimoni, ma l’ufficio può portare i verbali della guardia di finanza in cui magari sono verbalizzati delle dichiarazioni di terzi.
la Corte Costituzionale non se l’è sentita di dichiarare incostituzionale questo sistema e ha detto che ciò è vero, però invece di eliminarla dice che i verbali non sono prova (sentenza 18/2000 Corte Cost.). Probabilmente questo divieto cadrà perché l’anno scorso la Corte Europea dei Diritti dell’ Uomo ha dato una sentenza fondamentale per la Finlandia dicendo che viola i diritti fondamentali dell’uomo, in un procedimento tributario, non poter portare i testimoni quando questo sia assolutamente necessario.

Tratto da APPUNTI DI DIRITTO TRIBUTARIO di Luisa Agliassa
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