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L’intervento militare del 1991 autorizzato dal Consiglio di sicurezza


La risoluzione n. 678 del 29 novembre 1990 e l’implicita previsione dell’uso della forza armata
Ai sensi dell’art. 42 della Carta il Consiglio di sicurezza, se ritiene che le misure non implicanti l’uso della forza armata previste dall’art. 41 siano inadeguate o si siano dimostrate tali, può intraprendere azioni di carattere militare per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.
Il presupposto richiesto affinché il Consiglio di sicurezza possa ricorrere a misure implicanti l’uso della forza armata consiste quindi nella insufficienza delle misure contemplate dall’art. 41 a mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale. L’art. 42 consente l’uso di misure militari non solo quando quelle di cui all’art.41 si siano dimostrate inadeguate, ma anche quando il Consiglio giudichi insufficienti in considerazione della gravità della situazione.
Nel caso dell’Iraq la sequenza di queste risoluzioni rivelano un graduale e continuo inasprimento delle misure deliberate e le ultime risoluzioni adottate contengono in termini sufficientemente espliciti, la minaccia di misure ancora più gravi: quelle di carattere militare.
Il passaggio a tali misure si è realizzato con la risoluzione n. 678 adottata il 29 novembre 1990 --> è sulla base di questa risoluzione che le forze armate di una coalizione formata da numerosi stati hanno iniziato, nella notte tra il 16 e il 17 gennaio 1991, le operazioni militari volte a liberare il Kuwait. Il testo della risoluzione:
Il Consiglio di sicurezza,
- esige che l’Iraq si conformi pienamente alla risoluzione 660 e a tutte le successive pertinenti risoluzioni e decide di dare all’Iraq un’ultima opportunità per farlo, come pausa di buona volontà
- autorizza gli Stati membri che cooperano con il governo del Kuwait, se entro il 15 gennaio 1991 l’Iraq non abbia pienamente applicato le precedenti risoluzioni, a usare tutti i mezzi necessari per far rispettare e applicare la risoluzione 660 e tutte le successive pertinenti risoluzioni e ristabilire la pace e la sicurezza internazionale nella regione
- chiede a tutti gli Stati di fornire adeguato sostegno alle azioni intraprese
Essa poneva quindi un termine (15 gennaio) entro il quale l’Iraq avrebbe dovuto eseguire le precedenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza, autorizzando, in caso contrario, l’uso di “tutti i mezzi necessari” per assicurare l’applicazione di tali risoluzioni. Nella risoluzione non si affermava esplicitamente la possibilità di ricorrere all’uso della forza armata contro l’Iraq --> ma tale possibilità risultava chiaramente dai dibattiti che, nel Consiglio di sicurezza, accompagnarono la votazione della risoluzione.

Tratto da L'ONU E LA CRISI DEL GOLFO di Alice Lavinia Oppizzi
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