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La risoluzione n. 1441 dell’8 novembre 2002 sul perdurante inadempimento dell’Iraq degli obblighi di disarmo e di un regime rafforzato di ispezione


Gli ispettori dell’UNMOVIC e dell’AIEA non sono riusciti a entrare nel territorio iracheno sino a quando l’8 ottobre 2002 si raggiunse un’intesa. La partenza degli ispettori veniva però sostanzialmente vietata dal governo statunitense, il quale iniziava così un atteggiamento di mancata collaborazione con gli ispettori dell’ONU e dell’AIEA.
Il Consiglio di sicurezza adottò l’8 novembre 2002 una nuova risoluzione, la n. 1441, alla quale è allegata la lettera contenente l’intesa tra il governo iracheno, l’UNMOVIC e l’AIEA.
Il Consiglio di sicurezza,
- decide che l’Iraq è stato e resta in violazione sostanziale dei suoi obblighi ai sensi delle risoluzioni pertinenti
- decide di istituire un regime forzato di ispezione allo scopo di ultimare in maniera completa e verificata il processo di disarmo stabilito dalla risoluzione n. 687
- decide che il governo iracheno fornirà all’UNMOVIC, all’AIEA e al Consiglio di Sicurezza una dichiarazione aggiornata, esatta e completa su tutti gli aspetti dei suoi programmi di sviluppo di armi chimiche, biologiche, nucleari e dei missili balistici
- decide che false informazioni o omissioni nelle dichiarazioni costituiranno una nuova violazione sostanziale degli obblighi dell’Iraq
- decide che l’Iraq consentirà all’UNMOVIC e all’AIEA un accesso immediato, senza ostacoli, condizioni né restrizioni alla totalità delle aree, istallazioni, attrezzature, rilevazioni e mezzi di trasporto a tutti i funzionari e altre persone che l’UNMOVIC e l’AIEA desiderino ascoltare
- approva la lettera dell’8 ottobre 2002
- decide che l’Iraq non dovrà compiere o minacciare di compiere nessun atto ostile contro qualsiasi rappresentante o membro del personale nelle Nazioni Unite o dell’AIEA o di qualsiasi Stato membro che agisca per far rispettare qualsiasi risoluzione del Consiglio.
La risoluzione in esame rafforza il sistema delle ispezioni e di disarmo, accrescendo i poteri dell’UNMOVIC e dell’AIEA e i corrispondenti obblighi dell’Iraq.
Le ispezioni non hanno condotto alla scoperta di alcuna arma di distruzione di massa per la semplice ragione che queste armi non esistevano.
Già nei dibattiti svoltisi in seno al Consiglio di sicurezza per l’adozione della risoluzione emersero interpretazioni diversificate circa la compatibilità di un intervento unilaterale dei singoli Stati contro l’Iraq in caso di suo inadempimento. E’ chiaro che anche ove l’UNMOVIC o l’AIEA avessero accertato inadempimenti dell’Iraq nessuno Stato era autorizzato dalla risoluzione a intraprendere azioni militari contro l’Iraq. L’approccio in due tempi, suggerito da Francia e Cina, comportava un riesame della situazione da parte del Consiglio di sicurezza alla luce dei rapporti dell’UNMOVIC e dell’AIEA, diversa e non priva di ambiguità è la posizione espressa nel dibattito da USA e Regno Unito. Pur escludendo un ricorso automatico alla forza in caso di inadempimenti dell’Iraq, il delegato degli USA si riservava la possibilità di agire unilateralmente ove il Consiglio di sicurezza non fosse riuscito a costringere l’Iraq ad adempiere i suoi obblighi; analoga era la posizione del delegato del Regno Unito.

Tratto da L'ONU E LA CRISI DEL GOLFO di Alice Lavinia Oppizzi
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