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Come inquadrare le peace-keeping operations?

Come inquadrare le peace-keeping operations?



In dottrina si tenta di solito di riportarle a norme della Carta estranee al capitolo VII, soprattutto ispirandosi al parere del 1962 della CIG sotto le norme sulla funzione conciliativa prevista dal capitolo VI, ipotesi da escludere perché l'Assemblea non è competenete).
Oppure si parla della formazione di regole non scritte consolidatesi con l'acquiescenza degli stati → Segretario generale Ghali nel 1992 nel rapporto “An agenda for peace” in cui ha definito le operazioni di peacekeeping come invenzione dell’ONU.
C'è anche chi ritiene che la materia si trovi a metà strada tra capitolo VI e VII caratterizzandosi da una parte conciliativa e da una coercitiva.
È frutto di norma consuetudinaria ad integrazione della carta nell’ambito del capitolo VII. Se esiste tale norma allora esiste anche obbligo di contribuzione finanziaria.
Ruolo del Segretario generale nel peace-keeping.
Articolo 98: “il Segretario agisce ed esplica quelle funzioni che gli siano affidate da Consiglio di sicurezza, Assemblea, Consiglio Economico e sociale”. → Il Consiglio di sicurezza nel peace-keeping delega Segretario generale di reperire le forze e organizzarle con accordi coi membri (non tutti, solo quelli interessati), dirigere le operazioni di peace-keeping.
Il Segretario dirige l’operazione attraverso il capo missione (scelto da lui). Stretto contatto tra Consiglio di sicurezza e Segretario generale (contestazioni durante la campagna del Congo perché il Segretario aveva mandato avanti la missione nonostante Consiglio di sicurezza lo avesse bloccato: come se fosse indipendente).
Peacebuilding Commission.
Fa parte delle riforme dell’ONU, a seguito del Summit out come del 2005 (già nel Panel del 2004). È un organo sussidiario di Assemblea e Consiglio di sicurezza (creato da entrambi con due risoluzioni nel 2005). Elabora su richiesta degli stati strategie per lo sviluppo ma solo se
1. c’è stato accordo di pace
2. c’è un livello minimo di sicurezza nel paese.
Elabora pareri che le siano chiesti da Assemblea, Consiglio di sicurezza, Consiglio Economico, Segretario.
Redige un rapporto annuale per l'Assemblea che lo esamina e discute.
È un organo intergovernativo perché è composto da rappresentanti di stati.
Ha funzioni di consulenza, attrazione di risorse (per fondo pluriennale), coordinamento tra attori interni/esterni all'ONU impegnati nel peace-building (UNDP, istituzioni finanziarie).
È elemento centrale del sistema ONU per il peace-building che consta di tre entità: commissione, ufficio del segretariato per sostegno al peace-building, fondo pluriennale per fondi volontari.
Punto di raccordo per operazioni a favore dello sviluppo. La commissione si occupa di casi in cui la guerra è finita, per solidificare le istituzioni. Oggi si occupa della Repubblica centroafricana, della Sierra Leone, della Liberia, della Guinea Bissau, del Burundi.
Riunione come comitato organizzativo → numero membri 31 (7 del Consiglio di sicurezza inclusi i 5 permanenti, 7 del Consiglio Economico Sociale con riguardo a paesi che hanno avuto esperienze simili, 5 tra i maggiori contribuenti ai bilanci ONU compresi i volontari, 5 tra i maggiori contribuenti in termini militari e polizia civile, 7 eletti dall'Assemblea con equa rappresentanza geografica).
Riunione in merito al paese determinato → oltre ai 31 partecipano: il paese interessato, quelli della regione, quelli che mettono le forze peace-building, funzionario ONU più elevato sul campo, istituzioni finanziarie internazionali.

Tratto da LE NAZIONI UNITE di Alice Lavinia Oppizzi
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