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Der Sprung

Attraverso questo “passaggio” che consiste nella decostruzione della storia della metafisica occidentale si giunge allo Sprung (“salto”, da springen = saltare). Se anche nella “macchinazione” riusciamo ad ascoltare il richiamo dell’essere pur nel suo darsi ricusantesi (nei Beiträge non si parla ancora di Gestell, ma di “macchinazione” che è propriamente il ridurre dell’ente a strumento/macchina), saremo capaci di avviare una decostruzione della metafisica occidentale attraverso la quale potremo riascoltare le medesime parole originarie del pensiero occidentale problematizzandole diversamente e approfondendo al di là della domanda guida della metafisica occidentale “che cos’è l’ente?” quella ancora più radicale “che cos’è la verità dell’essere?”. Questo ci conduce al “balzo”, ovvero a saltare nel nostro “-ci”: il Da-sein, attraverso la decostruzione della metafisica occidentale, riesce a collocarsi nella propria situazione spazio-temporale, nel proprio “Da-“,  si prepara ad ascoltare un altro inizio del pensiero.

Tratto da L'ULTIMO HEIDEGGER di Carmine Ferrara
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