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MARX: ANALISI DELL'ECONOMIA E DELLE ISTITUZIONI


Per Marx la produzione è sempre un processo sociale e non solo economico. E per questo:
1) I rapporti sociali di produzione: (cioè i rapporti sociali entro i quali gli individui producono) sono per Marx l'elemento essenziale che fonda la divisione in classi, perché i membri di una società si dividono in base a come partecipano alla produzione (per es. nella società capitalistica, i membri della classe operaia riceveranno un salario, i capitalisti un profitto). E quindi la distribuzione del prodotto e la disuguaglianza sociale, saranno condizionate dalla posizione di classe.
Marx insiste sul fatto che la società capitalistica non può essere concepita secondo il modello individualistico–utilitaristico dell'economia classica, perché essa non è costituita da un insieme di individui isolati, con pari opportunità, che si scambiano beni e servizi cercando di massimizzare il loro interesse. Coloro che dispongono solo della propria capacità di lavoro sono costretti ad accettare le condizioni di scambio imposte da chi controlla i mezzi di produzione (capitalisti). L'ordine sociale si basa dunque, sulla coercizione esercitata dalle classi dominanti, e per capire in che modo, dobbiamo considerare che: 
2) I rapporti di produzione e le relative classi corrispondono ad un determinato grado di sviluppo delle forze produttive (insieme dei mezzi materiali di produzione). I rapporti di produzione corrispondenti a un determinato grado di sviluppo delle forze produttive (insieme dei mezzi materiali di produzione) costituiscono la "struttura" della società. La struttura economica condiziona a sua volta la "sovrastruttura" della società, ovvero quell'insieme di aspetti come l'organizzazione sociale e politica e l'ordinamento giuridico.
L'ordine sociale si mantiene fino a quando lo sviluppo delle forze produttive non è ostacolato dal modo di produzione, con i suoi specifici rapporti e le sue classi, cioè fino a che permane la congruenza tra struttura e sovrastruttura. Anche le forme della politica sono congruenti con il modo di produzione, perché riflettono gli interessi della classe dominante e contribuiscono a rafforzarla. L'ordine sociale non si mantiene perciò solo sulla coercizione, che sarebbe costosa, ma sul consenso.
3) La società caratterizzata da un determinato modo di produzione è destinata a cambiare, perché viene messa in discussione quando lo sviluppo delle forze produttive non può più essere contenuto nel precedente modo di produzione e trova in esso dei vincoli crescenti. La nuova classe emergente lotta contro la vecchia e nel corso del conflitto viene meno la congruenza tra struttura e sovrastruttura; le stesse istituzioni politiche non riescono più a difendere adeguatamente la classe dominante e i preesistenti rapporti di produzione, quindi alla fine del processo si afferma un nuovo modo di produzione.
4) L'affermazione di una nuova classe, e il conflitto di classe sono ancorati alla relazione tra forze produttive e rapporti di produzione. Marx non rinnega mai il ruolo attivo nel processo storico della coscienza di classe e dell'azione politica, ma questi fattori possono esplicarsi pienamente solo quando si danno le condizioni economiche favorevoli.
5) A tal riguardo sono individuati 4 tipi di società, ciascuna si basa su un modo di produzione dominante: Antica: schiavitù; Feudale: servitù della gleba; Borghese: lavoro salariato; Asiatica: subordinazione dei lavoratori agricoli allo stato. Le prime tre si sono succedute nella storia occidentale, mentre quella asiatica si riferisce alla specifica esperienza di paesi come India e Cina.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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