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Le politiche di stabilizzazione


Le fluttuazioni dell’economia derivano da spostamenti dell’offerta aggregata o della domanda aggregata. Gli economisti definiscono le variazioni esogene di queste due curve shock sull’economia:
shock di domanda, se interviene sulla curva di domanda aggregata
shock di offerta, se interviene sulla curva di offerta aggregata.
Uno degli obiettivi del modello di offerta aggregata e domanda aggregata è mostrare come gli shock provocano le fluttuazioni di un sistema economico. Un  ulteriore obiettivo è valutare come le politiche macroeconomiche possano reagire a questi shock..  Gli economisti ricorrono alla definizione di politiche di stabilizzazione, per descrivere i provvedimenti tesi a ridurre l’ampiezza delle fluttuazioni di breve periodo. Le politiche di stabilizzazione tendono a contenere le fluttuazioni cicliche e a mantenere produzione e occupazione il più vicino possibile al loro livello naturale.
Gli shock sulla domanda aggregata.
Prendiamo in considerazione un esempio di shock di domanda: l’introduzione della diffusione delle carte di credito. La loro diffusione riduce la quantità di moneta che gli individui desiderano detenere.
Questa riduzione della domanda di moneta è equivalente ad un aumento della sua velocità di circolazione. Se l’offerta di moneta rimane costante, l’aumento della sua velocità di circolazione genera un aumento della spesa nominale e uno spostamento verso destra della curva di domanda aggregata.

Nel breve periodo l’aumento della domanda fa aumentare il prodotto dell’economia, generando un’espansione economica o boom.
Il più alto livello di domanda aggregata spinge verso l’alto salari e prezzi, e con l’aumento del livello dei prezzi la quantità di produzione diminuisce , e l’economia rallenta, tendendo al tasso naturale di crescita della produzione.
La banca centrale per ammortizzare l’espansione e mantenere il prodotto aggregato più vicino al suo livello naturale può ridurre l’offerta di moneta per bilanciare l’aumento della velocità di circolazione; così facendo stabilizzerebbe la domanda aggregata. La banca centrale può ridurre e perfino eliminare gli effetti di uno shock di domanda su produzione e occupazione, controllando l’offerta di moneta.

Gli shock sull’offerta aggregata.
Possono essere:
- alluvioni: la riduzione di offerta spinge verso l’alto i prezzi
- nuove leggi sulla tutela dell’ambiente: generano maggiori costi per le imprese a discapito dei consumatori
- aumento della conflittualità sindacale: ad un aumento dei salari si ha un aumento del prezzo dei beni
- creazione di un cartello: stabilisce livelli concordati di prezzo.
Tutti questi eventi sono shock di offerta negativi, ovvero eventi che spingono i costi e i prezzi verso l’alto. Uno shock di offerta positivo, invece, ha l’effetto di ridurre costi e prezzi

Un’esperienza che combina gli effetti della stagnazione (diminuzione della produzione) e quelli dell’inflazione (aumento dei prezzi) è detta stagflazione.
Di fronte a uno shock di offerta negativo i responsabili della politica economica possono:
mantenere costante la domanda aggregata (in questo caso produzione e occupazione sono al di sotto del loro livello naturale e alla fine i prezzi scenderanno fino a riportare il pieno impiego al vecchio livello dei prezzi)
espandere la domanda aggregata per riportare più velocemente l’economia al tasso naturale. Se l’aumento della domanda aggregata coincide in ampiezza, con lo shock di offerta, l’economia passa immediatamente dal punto A al punto C. In questo caso si dice che la banca centrale accompagna lo shock di offerta (controindicazioni: livello dei prezzi permanentemente più alto).

Tratto da MACROECONOMIA di Alessia Chiovaro
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