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Milton Friedman e l’ipotesi del reddito permanente


Friedman ha suggerito che il reddito corrente Y,venga percepito come la somma di due componenti:
Reddito permanente: parte di reddito che gli individui si aspettano che permanga nel futuro. (reddito medio)
Reddito transitorio: parte di reddito che viene considerata legata alla contingenza. (deviazione casuale dalla media)
Secondo Friedman il consumo dipende prevalentemente dal reddito permanente, e i consumatori ricorrono al risparmio o all’indebitamento per uniformare il consumo a fronte di variazioni del reddito transitorio. Friedman è cosi giunto alla conclusione che la funzione di consumo sia approssimativamente: C =  αYP  (α è una costante che misura la quota di reddito permanente che viene consumata).

Le implicazioni. L’ipotesi del reddito permanente risolve l’enigma del consumo suggerendo che la funzione di consumo keynesiana ricorra ala variabile sbagliata. Secondo questa ipotesi il consumo dipende dal reddito permanente, mentre le analisi empiriche effettuate si fondano prevalentemente sull’osservazione del consumo e del reddito attuale.
Dividendo entrambi i membri dell’equazione della propensione media al consumo per Y si ottiene:
PMeC = C/Y = αYP / Y
Secondo l’ipotesi del reddito permanente, dunque, la propensione media al consumo dipende dal rapporto tra reddito permanente e reddito corrente.
Gli individui con reddito permanente più elevato hanno consumi proporzionalmente elevati. Se tutte le variazioni del reddito corrente fossero dovute a variazioni della sua componente permanente, la propensione media al consumo sarebbe la medesima in tutti gli individui. Ma alcune variazioni del reddito sono dovute a variazioni della componente transitoria, e gli individui con elevato reddito transitorio non hanno consumi proporzionalmente elevati. Per cui gli individui ad alto reddito hanno una propensione media al consumo inferiore.
Secondo Friedman le fluttuazioni annuali del reddito sono determinante prevalentemente dal reddito transitorio, quindi negli in cui il reddito aumenta la propensione media al consumo dovrebbe essere scarsa. Tuttavia nel lungo periodo le variazioni del reddito sono prevalentemente nella componente permanente, quindi nel lungo periodo la propensione media al consumo è costante(come ha rilevato Kuznets).

Tratto da MACROECONOMIA di Alessia Chiovaro
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