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Il mercato obbligazionario


E’ l’insieme delle transazioni su titoli di debito aventi convenzionalmente scadenza nominale superiore ai 12 mesi.

Il mercato primario.
Dal lato degli emittenti, vi è maggiore rilievo per le emissioni del settore pubblico rispetto alle emissioni obbligazionarie da parte di imprese industriali; ciò dipende dalla struttura societaria del nostro paese, incentrata su unità di piccole o medie dimensioni e dal trattamento fiscale oneroso cui sono stati sottoposti gli interessi di tali titoli.
Dal lato degli investitori vi è una riduzione del ruolo delle banche, a fronte della crescita del peso del settore privato (investitori individuali) e di quello degli investitori istituzionali (fondi comuni, gestioni patrimoniali, assicurazioni, etc)
Si può quindi dire che oggi, il principale circuito di emissione/sottoscrizione di titoli obbligazionari è rappresentato dai rapporti tra settore pubblico (Tesoro in particolare) e investitori individuali. Tale fenomeno ha indotto rilevanti modificazioni nella struttura del mercato primario e secondario.
Nel passato gran parte delle operazioni di collocamento delle obbligazioni risultavano agevolate dai legami istituzionali e societari tra banche (sottoscrittrici) e istituiti di credito speciale (emittenti) che riducevano il collocamento delle obbligazioni a semplici accordi preliminari (private placement). Anche da parte del stetore pubblico (emittente) non vi erano difficoltà di impostare rapporti stretti con le banche, anche qui senza bisogno di intermediari o complesse strutture organizzative.
Oggi, gran parte delle obbligazioni è collocata nei portafogli di investitori individuali e per gli emittenti sorge il problema di come attivare il contatto con il mercato dei sottoscrittori. Il Tesoro ha privilegiato i seguenti aspetti:
La sistematicità e la regolarità nelle emissioni, in questo modo gli investitori interessati ai titoli di Stato conoscono il momento in cui attivarsi per procedere alla sottoscrizione
Il meccanismo dell’asta, per procedere tecnicamente all’assegnazione competitiva dei titoli fra gli investitori
L’utilizzo delle banche come intermediari nei confronti del pubblico, in questo modo solo le banche, oltre ad alcuni investitori istituzionali, possono partecipare alle aste di collocamento dei titoli di Stato, per conto proprio o per conto della clientela individuale
NB: questa situazione si evolve progressivamente sotto la spinta dello sviluppo del “risparmio istituzionale”: i risparmiatori tendono cioè a delegare sempre più la gestione dei propri patrimoni agli investitori istituzionali.

Mercato secondario
Si possono identificare due segmenti di transazioni su titoli obbligazionari: quello al dettagli e quello all’ingrosso; ognuno dei quali è funzionale alle esigenze delle diverse categorie di investitori.
Nel caso italiano la quasi totalità delle obbligazioni in circolazione è quotata.
Nella Borsa di Milano vi è un circuito di negoziazione al dettaglio ad asta continua (MOT) che riguarda sia i Titoli di Stato sia le obbligazioni private
Accanto a questo vi è un secondo segmento per le transazioni all’ingrosso, che alimentano:
il mercato telematico sui titoli di Stato (MTS), struttura privatistica che ha raggiunto una dimensione molto importante in funzione della massa di debito pubblico in circolazione
un circuito di “blocchi”, in analogia a quanto accade per le azioni, tratta le partite che non possono essere inserite nell’asta telematica.
Inoltre si rileva il funzionamento di un segmento in parte analogo ai c.d. mercati over-the-counter, che vede come protagonisti principali gli investitori individuali e le banche.

Tratto da IL SISTEMA FINANZIARIO di Alessia Chiovaro
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