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L’assetto dei mercati mobiliari italiani


In Italia i mercati mobiliari sono articolati in due diverse strutture societarie e proprietarie:
- La Borsa Italiana S.P.A che nasce alla fine del decennio scorso con la privatizzazione della borsa, è la “società di gestione” a cui fa capo l’organizzazione e la gestione dei mercati regolamentati, che coprono l’area più estesa degli scambi mobiliari: azioni, obbligazioni, titoli di Stato al dettaglio, negoziazioni cash e sui mercati derivati.
- MTS SpA: a cui fanno capo mercati secondari all’ingrosso sui titoli di stato e sulle obbligazioni corporate
Il mercato azionario. Si articola su 2 comparti:
* il mercato Telematico Azionario (MTA): è il mercato principale in cui sono quotati, oltre alle azioni e agli strumenti con contenuto azionario (obbligazioni convertibili, warrant) anche i certificati rappresentativi di quote di fondi mobiliari e immobiliari chiusi. Al suo interno poi si articola per segmenti di emittenti definiti in base alle caratteristiche dimensionali ed economiche:
- blue chips, cioè i titoli di alta capitalizzazione (oltre 800 milioni di €)
- star, costituito da emittenti di capitalizzazione tra 20 e 800 mil e rispondenti ad alti requisiti informativi di corporate governance e di liquidità
- segmento ordinario rappresentato da tutti gli altri emittenti.
* Il Nuovo Mercato è invece dedicato alla quotazione e negoziazione da azioni emesse da imprese caratterizzate da lato potenziale di sviluppo, o in quanto appartenenti a settori ad alto contenuto tecnologico o in quanto basate su approcci innovativi di prodotto o di processo.

Il mercato obbligazionario. Si articola nei due grandi segmenti delle negoziazioni “al dettaglio” e “all’ingrosso”:
* il MOT rappresenta il mercato al dettaglio dei titoli c.d. “a reddito fisso” e cioè delle obbligazioni private e dei titoli di Stato. Le negoziazioni avvengono attraverso un sistema di asta continua.
* I circuiti di negoziazione all’ingrosso fanno capo a una diversa struttura societaria (MTS S.p.A) e sono a loro volta divisi in diversi comparti:
- Quello storico che ha per oggetto gli scambi su titoli di stato che funziona con la formula del market making
- quello delle negoziazioni all’ingrosso su obbligazioni non governative ed estere (MTS/Corporate) nato alla fine del 1999 e basato su una struttura di market maker. Le negoziazioni riguardano prestiti obbligazionari di importo molto elevato e scambi singoli superiori a 2,5 milioni di €. Per i tempi d’avvio e per le sue finalità si può considerare complementare all’EuroMOT (dedicato alle negoziazioni al dettaglio).

Il mercato dei certificate e dei covered warrant (SEDEX)
Si tratta di un mercato basato su una piattaforma di negoziazione telematica, dedicato agli strumenti derivati che sono incorporati in un titolo negoziabile emesso da un intermediario finanziario.
Nel segmento covered warrant (CW) sono negoziati:
- strumenti plain vanilla (opzioni cartolarizzate call o put con facoltà di acquistare/vendere una certa quantità dell’attività sottostante),
- strumenti strutturati esotici (sono strumenti più complessi: o combinazioni di opzioni oppure opzioni con pay-off particolari, diversi da quelli delle opzioni standard).
I certificates sono, invece, strumenti che replicano l’andamento dell’attività sottostante.

I mercati dei derivati. Il mercato italiano dei derivati azionari (IDEM, Italian Derivatives Market) nasce nel 1994 con la negoziazione del future sull’indice MIB30, cui si aggiungono le opzioni sull’indice e sulle principali azioni.
Negli ultimi anni sono state introdotte molte innovazioni che rispondono sia all’esigenza di predisporre strumenti rivolti agli investitori individuali sia al passaggio dall’indice MIB30 al nuovo S&P/MIB.
Il mercato funziona con una struttura del market maker.

Tratto da IL SISTEMA FINANZIARIO di Alessia Chiovaro
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