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La funzione di utilità attesa di Savage


Si ritiene l’approccio oggettivo non del tutto soddisfacente: ciò che obiettivamente può succedere sia soltanto la base di riferimento a cui ciascun soggetto guarda nel formare le proprie convinzioni e determinare le proprie scelte.
Ciò allarga notevolmente il campo di variabilità della funzione di utilità intertemporale: se la probabilità da prendere in considerazione è quella soggettiva, non basta calcolare ex post (sulla base di un certo n° di casi che forma la distribuzione delle frequenze) quanto accaduto in passato nel sistema economico e prevedere che con la medesima probabilità lo stesso accada nel futuro, o anche confrontare il n° degli eventi rilevanti per il soggetto con il n° di eventi possibili. Bisogna anche tenere conto del tipo di comportamento che caratterizza il consumatore, dalla sua maggiore (ottimismo) o minore (pessimismo) fiducia nel futuro. A ciascun comportamento corrispondono infatti una diversa probabilità soggettiva degli eventi futuri e differenti risultati, pur se questi si riferiscono al medesimo stato di natura.
Un approccio molto ricco da questo punto di vista è quello soggettivo di Savage, in cui si valorizza il ruolo delle azioni del soggetto. In Savage viene introdotta una distinzione tra stato di natura e premio (che invece in VNM è assente; per questi infatti il paniere di beni si identifica con l’evento aleatorio). Questa distinzione consente di slegare il ruolo della probabilità attaccata ad uno stato di natura da quello delle azioni dei soggetti che determinano il premio o il risultato finale, anche se entrambi concorrono a formare l’utilità attesa.
Dunque, il processo decisionale per Savage  è articolato in 2 fasi:
1) la 1a consiste nel determinare la probabilità soggettiva legata ad uno stato di natura
2) la 2a riguarda la scelta delle azioni dei soggetti dalle quali dipende il risultato atteso o valore del premio.
In Savage, le probabilità connesse agli stati di natura non sono determinanti ai fini delle scelte dei soggetti; inoltre l’utilità è legata ai risultati, a prescindere da detta probabilità.

Differenze tra Savage e VNM
Per VNM l’utilità del premio o stato di natura non dipende dalle azioni dei soggetti; mentre per S. sia l’utilità che  il valore dello stesso premio dipende dalle azioni dei soggetti.
In VNM il processo decisionale si svolge in un’unica fase, in cui sono le probabilità oggettive a determinare le scelte; mentre per S. si hanno 2 fasi (1-dare un valore alla probabilità soggettiva attaccata allo stato di natura; 2-dare un valore al premio atteso che a sua volta dipende dalle azioni dei soggetti).
In VNM la probabilità legata a uno stato di natura non può essere considerata come l’espressione di una preferenza individuale, mentre in S lo può essere.

Tratto da INFORMAZIONE, ASPETTATIVE, INCERTEZZA di Alessia Chiovaro
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