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Idrolasi


Agiscono reversibilmente promuovendo formazione/rottura di legami con partecipazione dell’acqua (in eccesso).
Reazione di pseudo-primo ordine (l’attività dell’acqua è molto maggiore di quella dei prodotti).
La sottoclasse indica il tipo di legame su cui si rivolge l’effetto enzimatico (esterasi per gli esteri; glicosidasi per i glicidi...).
La sotto-sottoclasse si indirizza verso i substrati (identificazione come sostanze o come categorie).
Gli enzimi vengono prodotti dalla cellula e tenuti all’interno di essa (endocellulari) o prodotti e mantenuti in vescicole, i lisosomi, da cui possono essere fatti uscire con un meccanismo regolato da molecole segnale che reagiscono con le proteine delle membrane (extracellulari).



Gli endoenzimi aggrediscono grossi polimeri (polisaccaridi, acidi nucleici, proteine) e sfruttano le gerarchie strutturali (riconoscono la terziaria, la supersecondaria, la secondaria), in conseguenza delle quali vi sono zone lontane dai terminali che divengono molto esposte. Le idrolasi li trasformano in frammenti più piccoli.
Gli esoenzimi riconoscono nel polimero solo la struttura primaria (le strutture superiori vengono perse, dato che il polimero ha un numero minore di elementi). Viene attaccato il risultato della degradazione operata dalla endonucleasi. Riconoscono uno dei due terminali, demolendo il legame che unisce il primo al secondo, staccando un residuo per volta fino alla degradazione totale. Nei polimeri saccaridici, il legame scisso non è quello adiacente, ma il secondo (viene staccato un disaccaride).

Tratto da APPUNTI DI BIOCHIMICA di Marco Lazzara
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