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Altri tipi di fiamme



La fiamma aria-propano era comunemente usata nei primi tempi dell’AAS per quegli elementi che possono essere facilmente atomizzati (metalli alcalini, cadmi, rame, piombo, argento e zinco). La fiamma aria-propano non è largamente usata eccetto nei laboratori dove l’uso dell’acetilene è proibito. La fiamma N2O-propano è più vantaggiosa in questi casi perché possiede meno interferenti chimici e permette la determinazione di alcuni ossidi refrattari.

La fiamma N2O-acetilene può essere usata per quegli elementi che non possono essere determinati con successo con una fiamma aria-acetilene. La temperatura della fiamma N2O-acetilene è solo un po’ più bassa di quella aria-acetilene. In aggiunta, la fiamma aria-acetilene è più sicura per via della sua più piccola velocità di combustione. Una fiamma N2O-acetilene leggermente in eccesso consiste di circa 2-4 mm di una prima zona alta blu-bianca di reazione, sotto di circa 5-50 mm di una zona rossa di riduzione, e in cima di una seconda zona blu-violetto di reazione dove il gas combustibile si ossida. La dissociazione del campione avviene nella zona rossa di riduzione.

La sensibilità viene diminuita a causa di alcuni elementi che ionizzano a pochi gradi nella fiamma aria-acetilene calda. Problemi di ionizzazione possono essere ridotti dall’aggiunta di alcuni altri elementi facilmente ionizzanti in eccesso. L’emissione dalla fiamma di N2O-acetilene è forte. Le bande di emissione di CN, CH e NH esistono in un ampio intervallo spettrale. La coincidenza di alcune di queste bande con la radiazione di risonanza sarà affetta da rumore, che fa diminuire la precisione.

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