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L’analisi dei giochi: la formula G e il triangolo drammatico


Per spiegare i giochi, l'AT ha elaborato diversi modelli, sia su un livello analitico- descrittivo che interpretativo delle dinamiche. Per ciò che riguarda la prima tipologia, prendiamo in esame la formula G di Berne e il triangolo drammatico di Karpman. Nell'ambito della formula G possiamo osservare come il gancio sia dato, nel turno 122,  da Sgarbi che provoca. Bongiorno risponde alla provocazione,  segnalando la propria disponibilità ad entrare nel gioco (anello) . Dal turno 124 al 127 si verifica la risposta, uno scambio di transazioni ulteriori a livello superficiale di tipo Adulto- Adulto.
Nel  turno 128  e 129 avviene lo scambio , entrambi gli interlocutori cambiano il loro Stato dell' Io ed entrano nel Bambino.  Nei  turni 130, 131 vi è un incrocio dove gli interlocutori sono spaesati e confusi e si chiedono cosa stia succedendo ( “Ma perchè ancora ti arrabbi?”).
Nei turni 138, 139 entrambi gli interlocutori esperiscono i loro sentimenti spiacevoli.
Seguendo lo schema del Triangolo Drammatico di Karpman,  nel turno 122 Sgarbi svolge il ruolo del Salvatore, che è nella posizione “Io sono OK, tu non sei OK”  e rappresenta un Genitore svalutante in posizione one-up. Nel turno 123 Mike Bongiorno incarna un Bambino Adattato piagnucoloso che svaluta se se stesso  (Io non sono OK, tu sei OK) affermando di non riuscie a parlare. Nel turno 126 Sgarbi diviene Persecutore , ovvero un Genitore critico autoritario e svalutante ( Io sono OK, tu non sei Ok)  . Tali ruoli sono complementari, nel senso che ciascuno di essi ha bisogno degli altri per dar vita ad un gioco. Proseguendo, dopo lo scambio , ruoli e rapporti si modificano. Infatti, ad esempio, nel turno 129 Mike Bongiorno, da Vittima, diviene Persecutore.Quando non si arriva allo scambio, si può parlare di ciò che English chiama Racketeering. Esso è un modo per ottenere carezze e un tornaconto di emozioni, le cosiddette emozioni parassite, che vanno a confermare le convinzioni di copione e l'uso di messaggi ulteriori. I rackets, afferma Berne, sono diversi dai sentimenti “reali” , poiché i primi sono quelli che gli individui imparano a sfruttare sin dalla prima infanzia, perchè accettati e rinforzati dai genitori. Attraverso questi sentimenti, propri del Bambino Adattato, gli individui soddisfano i propri bisogni “ricattandosi” gli uni con gli altri. Spesso, si tratta anche di sentimenti sostitutivi, al fine di celare quelli reali. Nel dialogo esaminato, non è presente un vero e proprio esempio, poiché, vi è uno scambio continuo di ruoli ( dunque un gioco)  , in quanto colui che ha agganciato l'altro, avvertendone il ritiro, pur di non rinuciare alla propria fonte di carezze,aziona il suddetto scambio. Come sappiamo, nonostante l'esito prevedibilmente infelice dei giochi, Berne ne ha individuato dei Vantaggi che grazie ad essi si ottengono. Nel dialogo analizzato riconosciamo due tipi di vantaggi: un Vantaggio psicologico interno ottenuto da Sgarbi che può riconfermare a se stesso ed agli altri lo stereotipo del “critico ribelle”ed un Vantaggio Biologico, ricavato da carezze intense sebbene di tipo prevalentemente negativo. Quando due individui, a livello transazionale, si comportano come se fossero un' unica persona,non utilizzando l'intero sistema dei loro Stati dell' Io, sono in simbiosi.Secondo gli Schiff, i primi ad adottare questo concetto, giochi e recketeering deriverebbero da relazioni simbiotiche non risolte nell' infanzia. I soggetti entrano in un gioco di dipendenza reciproca.
 
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15.M.B. :   °Ma ti posso dire due parole?° ]
      16.V.S. :  = No, non puoi dirle perché dici delle cazzate!
      17.M.B.:  ((gira le spalle sorride))
      18.V.S.:  Questo è il concetto.
      19.M.B. ((voltandosi verso V. Sgarbi)) Le cazzate semmai     
              [ le dici   tu, va bene?
      20.V.S.:[Sì d' acc- , le diciamo insieme, siamo insieme a dirle]        

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