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Teoria della mente


il bambino sviluppa gradualmente una concezione di come è fatta la mente propria e altrui, ciò permette al soggetto di capire l’altro, pensare a cosa pensa l’altro (gli stati mentali altrui).
A differenza del comportamentismo, per comprendere l’interlocutore non ci si ferma all’evidenza (comportamento manifesto), ma si cerca di entrare nella mente dell’altro per giungere alle intenzioni delle sue azioni (prospettiva mentalistica).
Frith: autismo caratterizzato da assenza o inadeguato sviluppo di una teoria della mente all’interno di una costellazione di altri disturbi che riguardano diversi processi cognitivi (percezione, memoria, ragionamento); è una mente comportamentistica capace di comprendere l’azione altrui solo dal suo senso manifesto. Per la Frith la mente umana possiede geneticamente un modulo predisposto per sviluppare la t.d.m. e un suo danno arresta lo sviluppo di questa competenza fondamentale che permette di interagire con le altrui menti a liv mentalistico. Rifiuta l’interpretazione psicodinamica (autismo derivante dalla difficile relazione madre/figlio) : il mentalismo della madre si scontra con il comportamento del figlio, incomprensione che varia in base al contesto familiare: qui il supporto terapeutico può essere importante per la madre che ha difficoltà ad interagire col figlio (x es. sensi di colpa, riconoscimento della natura biologica del disturbo).

Tratto da L’AUTISMO. SPIEGAZIONE DI UN ENIGMA di Antonella Bastone
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