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Il Capitale Circolante Netto


Il Capitale Circolante Netto agisce come una spugna in grado di assorbire o espellere liquidità a seconda che subisca variazioni in aumento o in diminuzione.
Se il CCN non subisce alcuna variazione nel periodo considerato
-> flusso di cassa = flusso finanziario (ricavi monetari – costi non monetari)

Coerentemente con quanto visto per  l’autofinanziamento, si possono individuare due tipi di flusso di cassa: quello prodotto dalla gestione reddituale e quello prodotto dalla gestione corrente (contributo alla creazione/assorbimento di liquidità proveniente rispettivamente da tutte le operazioni che concorrono al reddito di periodo e dalla sola gestione corrente)

Metodo diretto:
Incassi di vendita (= Ricavi di vendita + Credit vs clienti iniziali – Crediti v clienti finali)
–Pagamenti merci (= Costo delle merci acquistate + Debiti v/f iniziali – Debiti v/f finali).
Ciò che impedisce il ricorso a questa procedura è l’oggettiva difficoltà, partendo dai dati di bilancio, di ricostruire analiticamente gli incassi e gli esborsi collegati a ciascuna componente di reddito, il che suggerisce nelle analisi a consuntivo l’uso del metodo indiretto.

Rendiconto dei flussi di cassa (gestione reddituale)
Nella parte superiore: i movimenti monetari del periodo suddivisi in: flusso di cassa della gestione reddittuale e flussi di cassa estranei alla gestione reddituale; Nella parte inferiore: componenti della disponibilità monetaria e la variazione subita nel periodo per effetto dei movimenti di cassa (di cui al punto precedente)

La differenza tra flussi in entrata e flussi in uscita = flusso di cassa netto del periodo e coincide con la variazione subita dalle disponibilità monetarie.

Tratto da FINANZA D'IMPRESA di Alessia Chiovaro
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