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Obiettivi aziendali e compiti della finanza



Il fine principale dell’azienda è il durevole soddisfacimento dell’insieme di interessi economici dei soggetti  a essa legati.
La gestione aziendale dovrebbe essere orientata a soddisfare tutti (e per intero) i gruppi di soggetti con primarie aspettative di natura economica:
1) La gestione va orientata alla soddisfazione della generalità degli azionisti, e non solo coloro che detengono la quota di controllo.
2) È necessario che l’azienda operi anche nel rispetto delle attese di remunerazione dei creditori, finanziatori e non.
3) Gli interessi economici “primari” di un’azienda fanno capo anche ai prestatori di lavoro di ogni tipo.
Obiettivo della funzione finanziaria aziendale è contribuire alla creazione di valore per l’impresa intesa nel suo complesso, e quindi per gli azionisti.
L’enfasi sulla creazione di valore per l’impresa chiama in causa il concetto di economicità, ovvero la capacità di rispettare nel tempo i molteplici e delicati equilibri economici che caratterizzano le gestione aziendale.
L’economicità complessiva rappresenta infatti una pre-condizione affinché le attese di remunerazione dei finanziatori e dei lavoratori possano essere concretamente soddisfatte.
Un’azienda opera in economicità se rispetta simultaneamente le seguenti condizioni:
1) equilibrio reddituale, ovvero tende ad assicurare le condizioni tali per cui i ricavi della gestione caratteristica coprano in misura adeguata i costi derivanti dall’acquisizione dei fattori di  produzione
2) equilibrio patrimoniale: ovvero combina in maniera ottimale la composizione degli investimenti con le fonti di finanziamento
3) equilibrio monetario, ovvero a una gestione dei flussi in entrata e uscita compatibile con l’equilibrio reddituale.
Tali equilibri volti ad assicurare l’economicità:
dovrebbero essere perseguiti senza il continuo ricorso a interventi di sostegno di terzi soggetti (con iniezioni di capitale a titolo di debito o di capitale di rischio); il raggiungimento dell’economicità dovrebbe cioè avvenire in autonomia.
È necessario che perdurino nel tempo e che l’economicità abbia un carattere di intrinseca durevolezza.
Operando in economicità, la gestione massimizza il valore dell’impresa nel suo complesso (enterprise value) e con esso il valore del capitale azionario (equity value).
L’obiettivo della creazione del valore è ritenuto un obiettivo ragionevole perché:
È razionale, in quanto legato all’esigenza di crescita e sviluppo aziendale, entrambi nel lungo periodo. Il valore dell’impresa riflette gli effetti di lungo termine delle strategie aziendali. (Gli altri parametri obiettivo dell’azienda, quali fatturato o quota di mercato invece tendono a riflettere principalmente le conseguenze delle politiche aziendali di breve periodo).
In quanto connaturato alle esigenze di crescita e sviluppo, è di larga accettazione da parte dei principali soggetti cui sono legati gli interessi economici: azionisti, lavoratori, manager, creditori. Se non vi fosse un obiettivo unico condivisibile, ciascuna funzione aziendale potrebbe imporre il proprio obiettivo, non di rado configgente con quello adottato dalle altre funzioni aziendali (es. tra marketing e finanza, o R&S e finanza)
E’ stimolante, poiché introduce in azienda una mentalità pro-attiva (competitiva e focalizzata sul risultato), costantemente finalizzata a ricercare nuove opportunità di esaltazione del valore.
E’ misurabile, poiché le tecniche di valutazione dell’impresa e degli strumenti di finanziamento hanno ormai raggiunto un corpus consolidato di metodologie e strumentazione ampiamente condivise nella dottrina e nella prassi professionale.
L’obiettivo della creazione di valore non rappresenta la funzione obiettivo delle sole aziende con titoli azionari (e obbligazionari) quotati in borsa. E’ certamente vero che esso è più agevolmente applicabile per le società quotate, poiché la variazione del valore tende in genere a tradursi  in una crescita/riduzione del prezzo dei titoli azionari.
La principale differenza è che mentre per le aziende quotate il valore dell’impresa è continuamente osservabile sul mercato, per le aziende non quotate la stessa misurazione può essere compiuta solo attraverso stime periodiche.
L’obiettivo della creazione del valore permane a prescindere dalla dimensione dell’azienda e dal settore di appartenenza.

Tratto da FINANZA D'AZIENDA di Alessia Chiovaro
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