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Prestiti sindacati


Anche se non rappresentano titoli mobiliari, per molti aspetti la loro offerta può essere comparata a quella dei titoli obbligazionari, soprattutto per la presenza di un gruppo di banche (il sindacato) eroganti.
L’azienda sceglie innanzitutto la banca che predisporrà il deal nel suo complesso (arranger). Dopo alcuni incontri con la società e la preparazione di un memorandum informativo, le banche contattate valutano la convenienza di prendere parte al sindacato. Il successo di un prestito sindacato è strettamente legato alla qualità delle relazioni dell’azienda con le banche.
Le modalità di sindacazione possono essere di tre tipi:
Underwritten deal, il quale ripartisce i ruoli tra le banche partecipanti come segue:
La banca lead manager garantisce l’erogazione dei fondi
L’impegno dei finaniziatori può essere di 2 tipi: full commitment (o impegno a sottoscrivere l’intero ammontare –con livello più alto commissioni) o partial commitment (il quale prevede che parte del controvalore complessivo erogato sia legato all’interesse mostrato dal mercato).
Best-efforts deal. L’impegno esplicito in questo caso è solo a carico della lead manager. Il resto dei fondi viene erogato solo se il mercato mostra interesse verso l’erogazione (modalità rara)
Club deal (modalità adottata con maggiore frequenza per prestiti di ammontare relativamente contenuto –inferiori a 250 milioni). Il prestito viene “preconfezionato” con un gruppo di banche con cui l’azienda intrattiene relazioni finanziarie consolidate.

Tratto da FINANZA D'AZIENDA di Alessia Chiovaro
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