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Paziente oncologico anziano: farmacologia

PAZIENTE ONCOLOGICO ANZIANO: FARMACOLOGIA


Nell'anziano compaiono delle modificazioni dovute all'invecchiamento.
Bisogna adattare la dose del farmaco antitumorale per prevenire eventuali tossicità. L'adattamento della dose in relazione alla funzionalità degli apparati emuntori è essenziale per compensare il declino della funzione degli emuntori e per minimizzare gli effetti tossici dei farmaci antitumorali.
Farmaci antitumorali a prevalente escrezione renale possono risultare particolarmente tossici in caso di riduzione del filtrato glomerulare, condizione comune nell'anziano. Le dosi di farmaci antitumorali a escrezione biliare o inattivazione epatica dovrebbero essere adattate ai parametri di funzionalità epatica. Bisogna considerare la riduzione dell'assorbimento gastrico, la ridotta concentrazione emoglobinica  con consegeuente incremento della concentrazione plasmatica del farmaco ed aumentata tossicità. 
Il paziente anziano oncologico è particolarmente esposto al rischio di insorgenza di reazione avverse da interazioni farmaco-farmaco a causa di pluritrattamenti farmacologici a causa di una ridotta funzionalità di organi e apparati. I malati di cancro spesso ricevono terapie combinate, trattamenti di supporto per gli effetti colLaterali dei farmaci. Il 50% dei pazienti anziani  affetti da tumore prende almeno 5 farmaci al giorno.

Tratto da LA RIABILITAZIONE ONCOLOGICA di Stefania Corrai
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