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Immanuel Kant, Il conflitto delle Facoltà (1798)

IMMANUEL KANT, IL CONFLITTO DELLE FACOLTÀ (1798)


Immanuel Kant è uno dei principali protagonisti della storia della filosofia, iniziata 25 secoli fa in Grecia con Aristotele e Platone. Egli è nato e vissuto nell’odierna Lituania.
Era un convinto sostenitore della teoria della generazione spontanea della vita (quando la luce tocca una zona umida si crea una nuova vita). Vietava al servo di rifare il letto, perché con la luce potevano entrare le cimici nel letto – tesi corroborata dal fatto che le aveva in stanza.
L’opera maggiore di Kant è La critica della ragion pura: studio della ragione indipendentemente da qualsiasi condizionamento essa possa avere.
Opera minore: Il conflitto delle facoltà (1798) → Kant parla dell’idea di università.

La prima università è nata a Bologna, poi Parigi (studi giuridici a partire dal VIII-IX sec. a Pavia attraverso gli studia).
L’idea che abbiamo noi di università nasce tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 in Germania. Nasce all’interno del preciso contesto storico dello Stato tedesco, nel quale già a inizio secolo c’era un’unione dal punto di vista linguistico.
L’università diventa un organismo dello Stato, con caratteristiche particolari rispetto alle altre organizzazioni che popolano l’idea di Stato.

Le facoltà di cui parla Kant sono quelle universitarie:
Università = realizzazione pubblica, pagata con soldi pubblici e formata da un insieme di dotti (esperti che studiano un particolare argomento) → questo garantisce all’università una certa autonomia.

Chi sono le persone che compongono l’università?
Nell’università antica gli alunni pagavano i professori. Ha una struttura abbastanza simile a quella attuale, in ordine decrescente:
1. Laureati
Tra questi ci sono coloro che vogliono continuare gli studi universitari:
2. Dottorato (di circa due anni)
Qui termina il livello di discente/studente.
3. Assegno di ricerca
Qui inizia il livello di docenza universitaria.
4. Professore (associato/ordinario)
Ogni passaggio da uno step all’altro prevede un esame, interrogati da qualcuno che ha studiato tutta la vita quel determinato argomento.

L’ idea di razionalità si può spiegare partendo dal concetto di università (non universitas della fine del medioevo, ma come viene concepita tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800).

Immanuel Kant, Il conflitto delle Facoltà (1798): l’università deve essere pubblica, comunità di dotti, autonoma (i dotti hanno diritto a decidere chi saranno gli altri dotti); la ragione è per sua natura libera e non accetta nessun ordine di considerare qualcosa come vero. Kant parla della facoltà di filosofia, che ha il potere di parlare in nome della ragione (oggi diremmo materie letterarie, umanistiche).
La ragione è autorizzata a parlare in pubblico, ogni discorso argomentato è un discorso ammissibile e non c’è nessun limite a questo esercizio della razionalità (se no sarebbe, secondo Kant, negare la razionalità stessa). Università → la ragione si rende pubblica.

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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