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AMMINISTRAZIONE BUSH


Dal 2001 svolta nella politica estera Usa, amministrazione Bush; Bush rimprovera a Clinton di aver vissuto 8 anni di “vacanza strategica”. Sopraggiunge inoltre l’attacco dell’11 settembre -> brusca modifica. Già prima di questo avvenimento le linee fondamentali di cambiamento della politica estera (Quadriennal Defence Review – National Security Strategy)  sottolineavano la libertà d’azione derivante dal sistema unipolare. La dottrina Bush PRE-11/09 -> le alleanze derivanti dall’assetto bipolare precedente non hanno più senso; libertà di azione significa poter scegliere di volta in volta gli alleati; revisione dei rapporti con i potenziali nemici -> no engagement, è senza senso, no partner strategici (Cina)  ma banali competitori; gli Usa sono egemoni per la superiorità militare -> il soft power va bene, ma va usata anche la forza militare;  Clinton era ancora troppo attaccato ad un’immagine bipolare della globalità -> ripensare il peso delle varie aree regionali.
POST-11/09 -> Bush interpreta l’accaduto in modo forte; atto di guerra, una nuova Pearl Harbor -> idea che una guerra è cominciata, dichiarazione implicita. revisione radicale del concetto di ordine internazionale la cui difesa non coincide con la difesa dello status quo; Bush sostiene che a volte per avere ordine bisogna sconvolgere lo status quo. La visione dell’ordine internazionale passa da difensiva a offensiva. visione estensiva dell’ordine internazionale; la mancanza di democrazia è un male ovunque e per cambiare lo status quo devo esportare la democrazia. visione eversiva dell’ordine internazionale, gli Usa stanno sopra il diritto. Tutto ciò porta alla guerra preventiva -> presentata come la soluzione al fallimento della deterrenza; mezzo per promuovere i mutamenti richiesti dallo status quo; mezzo più efficace ed economico della politica di contenimento; la presenza Usa all’estero aumenta. L’amministrazione finisce impantanata. Il fallimento in Iraq è anche un fallimento della dottrina Bush -> messa alla prova la visione offensiva, quella estensiva, quella eversiva e messa alla prova anche l’efficienza militare -> tutte queste cose non hanno funzionato! No democrazia, non ha attecchito la visione di un terrore omogeneo da estirpare, i costi sono stati altissimi. Bush allora si quieta, ma si assiste a un peggioramento dei rapporti con la Russia. Ne escono rafforzati Iran (liberatosi del vicino) e Afghanistan (trascurato per 5 anni).

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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