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Altre misure del reddito


La contabilità del reddito nazionale prevedono anche altre misure del reddito, che differiscono leggermente dal PIL:
Prodotto nazionale lordo: PNL = PIL + redditi esteri dei residenti – redditi interni dei non residenti. Il PIL misura il reddito aggregato prodotto all’interno di un paese mentre il PNL misura il reddito aggregato sei residenti nel paese.
Prodotto nazionale netto: PNN =  PNL – ammortamenti; nel gergo della contabilità del reddito nazionale gli ammortamenti sono detti anche consumo del capitale fisso.
Reddito nazionale = PNN – imposte indirette; il reddito nazionale è una misura di quanto hanno guadagnato i componenti del settore privato dell’economia.
La contabilità del reddito nazionale statunitense suddivide il reddito nazionale in 5 componenti in funzione della modalità di produzione del reddito: Redditi da lavoro dipendente; Redditi dei titolari d’impresa individuale e società di persone; Rendite immobiliari; Profitti societari (società di capitali); Interessi netti
Reddito personale = reddito nazionale – profitti societari – contributi sociali e previdenziali – interessi netti + dividendi + trasferimenti delle P.A. a individui + redditi personali da interessi
Reddito personale disponibile = reddito personale – imposte su reddito e altri pagamenti alle P.A.
Il reddito personale disponibile è rilevante perché corrisponde a quanto gli individui e le società di persone possono spendere dopo averlo ottemperato al loro dovere di contribuenti.
NB tutte queste misure del reddito mostrano un andamento stagionale regolare: queste oscillazioni sono attribuibili a una diversa capacità di produrre oppure alla componente stagionale nelle preferenze dei consumatori. Quando gli economisti studiano le fluttuazioni del PIL reale e elle altre variabili economiche, spesso desiderano eliminare quella parte di fluttuazione dovuta a prevedibili movimenti stagionali. La maggior parte delle statistiche economiche riportate dai mezzi di informazione sono destagionalizzate (i dati sono stati depurati per eliminare le fluttuazioni stagionali irregolari.

Misurare il costo della vita: l’indice dei prezzi al consumo.
L’aumento generalizzato dei prezzi viene detto inflazione.
La misura più comunemente utilizzata del livello dei prezzi è l’IPC. Esso trasforma i prezzi di molti beni e servizi in un unico indice che misura il livello generale dei prezzi. Viene attribuito un peso differente a diversi beni e servizi calcolando il prezzo di un paniere di beni e servizi acquistato dal consumatore medio: l’IPC è il prezzo relativo di questo paniere di beni e servizi rispetto al prezzo del medesimo paniere. L’IPC è l’indice dei prezzi più frequentemente utilizzato, pur non essendo l’unico. Un altro è l’indice dei prezzi alla produzione, che misura il prezzo del paniere medio di beni acquistati dalle imprese invece che dai consumatori (inoltre si possono calcolare indici di prezzi per specifiche categorie di beni).
In Italia le rilevazioni del livello generale dei prezzi vengono effettuate dall’Istat che, oltre a calcolare l’IPC (che si riferisce agli scambi in cui l’acquirente è il consumatore finale), computa anche altri indici quali:

L’indice del costo della vita o indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati
Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali; si riferisce ai prezzi che si determinano nelle transazioni che si svolgono nel mercato interno in cu il venditore è un produttore di beni industriali
Indice dei prezzi all’ingrosso in cui il venditore è un commerciante all’ingrosso
Indici speciali (es. dedicati ai prezzi agricoli)

Tratto da MACROECONOMIA di Alessia Chiovaro
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