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Arte per turisti


Il turismo rappresenta una pratica in continua crescita e che rappresenta una nuova forma di incontro tra occidentali e nativi; il perno principale è quello dell’artigianato, concetto che si confonde con l’arte: fino a che punto è arte e fino a che punto è artigianato? Una linea di demarcazione si può tracciare quando siamo in presenza di forme di espressione creativa prodotte esclusivamente per i turisti, anche se questi oggetti ricalcano in tutto e per tutto forme, linee e dimensioni di quelli originali. Lo stesso lo si può dire delle danze o di altre forme di performance che vengono messe in scena per i turisti. Gesti, movenze, ritmi, sono gli stessi, ma lo spirito e le motivazioni sono diversi (autenticità rappresentata): i locali mettono in mostra aspetti della loro cultura per i turisti, estraniandoli dalla pratica quotidiana per trasformarli in pura rappresentazione fedele all’originale.
Uno dei prodotti più evidenti dell’impatto turistico nei Paesi del Sud del mondo è il congelamento della creatività locale, poiché i turisti viaggiano per verificare se quello che sanno corrisponde alla realtà, e quindi non c’è più quella voglia di scoprire: ciò porta i locali a rappresentarsi come i turisti li pensano, e a produrre gli oggetti che i turisti amano di più. Il turismo è una potenziale fonte di reddito, e i locali finiscono per seguire le leggi della domanda e dell’offerta e proporre quindi una loro offerta.
Si passa, quindi, "dal rito al teatro": le danze si sono trasferite da una dimensione rituale a una dimensione di carattere teatrale che non implica per forza una funzione sociale della danza, se non quella di divertire chi vi assiste. Mentre la dimensione rituale è caratteristica delle società tradizionali e ne costituisce uno dei pilastri fondanti, le performance teatrali delle società occidentali non rientrano nella dimensione globale della nostra vita, ma coinvolgono solo il tempo libero. In questi casi, la performance nasce comunque da una pratica esistente, ma ciò che li spinge a fare quell’evento non è una celebrazione, ma il denaro. Qui appare una contraddizione, perché la messa in vendita di alcuni aspetti culturali è un effetto indotto dalla richiesta degli stessi turisti che cercano l’autentico.

Tratto da IL PRIMO LIBRO DI ANTROPOLOGIA di Elisabetta Pintus
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