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Astensione di un permanente


Nell’art 27 è richiesto il voto a favore, ma nella prassi l’astensione non impedisce l’adozione dell’atto (lo disse la Russia nei primi anni) e confermato dalla CIG sul parere sulla Namibia (1971). Si è formato un vero emendamento alla carta, contrariamente a quanto richiesto dall'articolo 27. Ciò ha consentito di adottare atti altrimenti di impossibile adozione. Per assurdo con tutti e 5 astenuti è possibile l'adozione.
La non partecipazione al voto è calcolata come astensione. È un dissenso maggiore per dissociarsi
Assenza del permanente (Urss per sei mesi nel 1950 per protestare per la Cina, si presero le due delibere alla base della guerra in Corea) si calcolò come astensione, ma non esiste in realtà una vera prassi come per l’astensione. Se l'astensione, come quella dell'Urss, è di protesta in realtà andrebbe interpretata come voto negativo e quindi come veto e non come astensione.
Astensione del membro parte della controversia: ex articolo 27.3 lo stato membro del Consiglio il quale sia “parte in una controversia” deve astenersi dal voto nelle decisioni previste dal capitolo VI e dal paragrafo 3 dell'articolo 52. → l'astensione obbligatoria prevista va distinta da quella volontaria ammessa in qualsiasi votazione. Viene così sancito dalla Carta il principio “nemo judex in re sua”, e ciò vale a prescindere dalla discussione di cosa sia controversia o questione, il principio è che quando il Consiglio di sicurezza può prendere decisione che porti vantaggi o svantaggi verso un membro del Consiglio di Sicurezza questo si deve astenere.
Ciò vale solo per il capitolo VI (il Consiglio puà svolgere inchieste ex art 34, contribuire alla soluzione delle controversie suscettibili di metter in pericolo la pace e la sicurezza internazionale, raccomandare alle parti mezzi di risoluzione pacifica ex art 33 e 36, indicare una soluzione nel merito ex art 37) e 52,3 (rapporti tra Consiglio di Sicurezza e organizzazioni internazionali a carattere regionale.
Rimangono però escluse le misure del capitolo VII (sanzioni, misure con o senza forza, misure preventive). Un'altra materia sottratta al principio nemo judex in re sua è quella dell'articolo 94.2 → decisioni per uno stato che non si conforma alla decisione → ciò comporta l'impossibilità di agire contro un membro permanente.
Esempio caso Lockerbie in cui parteciparono Francia, Uk, Usa chiedendo la consegna dei sospetti responsabili dell'attentato aereo; votarono anche se erano coinvolte ma la questione non si sollevò perché tanto il voto venne espresso all'unanimità. Nella Società delle Nazioni comunque astensione, a prescindere dai capitoli.

Tratto da LE NAZIONI UNITE di Alice Lavinia Oppizzi
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