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Campanella assolutista e teocratico in "La monarchia di Spagna"



Due opere scritte a distanza di un anno La monarchia di Spagna e La città del sole offrono due immagini antitetiche del suo autore: assolutista e teocratico nella prima rivoluzionario e utopista nella seconda. Campanella pone la politica al servizio dell’etica come l’utopismo rinascimentale e la controriforma cattolica. Egli rifiuta infatti la laicità della società politica. Machiavelli istiga al sospetto e non alla fratellanza e concordia. Ciò può avvenire solo se ci si assoggetta alla signoria che Cristo esercita per mezzo della Chiesa. Per questo motivo egli rivendica l’autorità suprema del papa. In questa concezione si innesta il comunismo di Campanella che fa mutare un po’ la sua prospettiva: solo rinunciando all’avidità proveniente dalla proprietà privata, e riconoscendo il bene nella totalità è possibile eliminare i conflitti che arrovellano ogni stato del mondo.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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