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Caratteristiche dei regimi civili

Sono un modello limite di autoritarismo, quello più vicino al totalitarismo. Sono tutti accomunati dal ruolo preminente del partito unico o egemonico. Le differenze stanno nelle origini, nei contesti e nelle ideologie che li muovono.
Il primo modello è quello del regime nazionalista di mobilitazione che nasce dalla lotta per l’indipendenza nazionale diretta da un'elite locale o un leader carismatico che fa del partito il veicolo di mobilitazione dal basso.
Questo regime ha una notevole articolazione in varie strutture locali e nazionali a livello partitico e non. I militari hanno un ruolo secondario e accettano il controllo delle elites nazionaliste civili. La maggioranza di casi di tale regime si riscontra in Africa.
Il secondo modello è il regime comunista di mobilitazione che conduce ad aree e epoche diverse: l’Europa Occidentale e il secondo dopoguerra. Al centro vi è un partito unico profondamente strutturato e dall’alto controllo della società.
Importante è accanto al partito, il ruolo di altri gruppi di diversi attori sociali. I militari mantengono il ruolo di garanti del regime e sostenitori dell’egemonia del partito.
L’ideologia principale è il marxismo-leninismo, cioè il maggiore strumento di controllo e mobilitazione della società.
Ciò che differenzia tale modello dal totalitarismo è l’assenza di qualche grado di pluralismo limitato e un'ideologia meno dominante. Viene agevolato in paesi già indipendenti, socioeconomicamente sviluppati che escono da un totalitarismo.
Il terzo modello è il regime fascista di mobilitazione che risale al periodo tra le due guerre mondiali. È il primo esempio di regime non democratico di massa. L’attore principale è il leader carismatico, strettamente legato a un partito con tendenze totalitarie, articolato e differenziato che preesiste all’instaurazione del regime.
Dopo l’avvento al potere le strutture del regime e il partito divengono autonome dagli altri gruppo sociale e d economici che ne avevano favorito l’ascesa. Questi gruppi di contorno conferiscono al regime una sorta di pluralismo limitato, ed è questo il motivo per cui si differenzia da un regime totalitario.
L’ideologia è pan nazionalista e poggia su sentimenti antiliberali, antiparlamentari, anticomuniste. Punta sulla solidarietà nazionale e sull’uso della violenza, sulla supremazia dello Stato e sul principio di disciplina, ordine e autorità.
Inizialmente prende leva tra i giovani, ex militari e civili delusi dal vecchio regime.
L’ultimo modello è il regime di mobilitazione a base religiosa, che prende corpo negli anni ottanta ed è caratterizzato dalla presenza di una struttura di mobilitazione molo articolata e più efficace del partito, il clero; ha un’ideologia che ha prescrizioni per ogni momento della vita, la religione musulmana.

Tratto da SCIENZA POLITICA di Marco Cappuccini
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