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Cartteristiche dell'evento nella teoria del reato

Cartteristiche dell'evento nella teoria del reato

Gli “elementi essenziali” della fattispecie incriminatrice sono assunti  come tali dal legislatore in quanto concorrono alla determinazione dello specifico contenuto di disvalore di quel particolare “tipo” criminoso. Lo stesso avviene anche per l’evento.
Es. il reato di violenza sessuale (art. 609bis c.p.) sussiste anche se dalla congiunzione carnale non deriva la gravidanza => La gravidanza infatti, non solo è una conseguenza naturalisticamente del tutto eventuale del comportamento, ma anche e soprattutto perché non avrebbe senso condizionare la responsabilità di un “evento” del tutto estraneo al contenuto di disvalore del fatto, il quale si esaurisce tutto e sussiste già interamente nell’offesa alla libertà sessuale della vittima.

L’evento dunque al pari di tutti gli altri elementi essenziali del reato, concorre alla determinazione del contenuto di disvalore dell’illecito.
L’evento, a differenza della condotta (che deve esserci sempre) è un elemento variabile, cioè non presente in tutte le fattispecie criminose: es. caratterizza l’omicidio o il danneggiamento, ma manca nella violenza sessuale e nell’omissione di soccorso. => La ragione di ciò sta nel fatto che non sempre le conseguenze del comportamento, o alcune di esse, integrano il contenuto di disvalore tenuto presente dal legislatore. Vi sono tipi criminosi in cui il disvalore si radica e si esaurisce nella sola condotta (es. violenza sessuale o omissione di soccorso)  e altri in cui invece tale disvalore presuppone la verificazione di un risultato della condotta (es. omicidio, incendio, danneggiamento).
Dunque, si parla:
da un lato => di “disvalore d’azione” => reati di mera condotta, il cui disvalore è già interamente incarnato dalla condotta, cioè esistono alcuni beni giuridici che sono integralmente pregiudicati già dalla “mera “ condotta aggressiva (es. violenza sessuale);
dall’altro => di “disvalore d’evento” => reati di evento => il cui disvalore si esprime compiutamente solo attraverso anche una conseguenza della condotta, cioè vi sono beni il cui pregiudizio non è integralmente realizzato dalla sola condotta.

Tratto da DIRITTO PENALE di Beatrice Cruccolini
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