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Chiesa nel 1200. Innocenzo III e Francesco d'Assisi



Intanto in Italia centrale il papato si sforzò di costituire un forte unitario dominio temporale, contrapponendosi ai vari tentativi di costituzione di roma in comune ed al rischio di accerchiamento da un solo sovrano.  In tutto il basso medioevo si rinnova anche la tradizione dei concilii generali (oggi ecumenici), che si ritenevano validi se sotto la direzione papale. Dal 12° al 14° sec abbiamo i concili: Primo lateranense – secondo lateranense (risolto scisma 1130) – terzo lateranense (risolto scisma barbarossa) – quarto lateranense (dogma transustanziazione, obbligo confessione e comunione annuale, condanna dottrina di Gioacchino da Fiore) – Primo di Lione (deposto Federico II) – Secondo di Lione (riduzione ordini religiosi mendicanti) – Concilio di Vienne (soppressione templari).
Il più grande papa del periodo è Innocenzo III (1198-1216), di grande cultura giuridica e sensibilità religiosa. Riorganizza il patrimonio di S.Pietro e afferma con la teoria del sole e della luna (che riceve luce dal sole) la supremazia del papa sull’imperatore. Capisce le esigenze dei fedeli, riaccogliendo nella chiesa 2 gruppi di valdesi e gli umiliati, movimento religioso lombardo, erigendoli in ordine religioso. Seppe anche accogliere Francesco D’Assisi nel 1210. Ma bandì anche nel 1208 la crociata contro gli albigesi, i catari della Francia meridionale con centro nella città di Albi, dopo l’uccisione di un legato papale. Dopo la crociata la provenza perde lingua e cultura. Ultimo atto di innocenzo: convocare e dirigere il 4° concilio lateranense.

Tratto da LA CHIESA MEDIEVALE di Dario Gemini
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