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Ci furono veramente le Crociate nel XII Secolo?


La prima, da sempre è stata definita, dagli stessi uomini dell’epoca,  un evento unico e irripetibile; fu simbolo di lealtà e onore, riferimento, da cui trarre ispirazione, anche per i valori secolari tradizionali. Lungi dall’essere via di salvezza, era mezzo per ottenere ricompense mediante un servizio prestato ad un signore. Ciò che noi oggi chiamiamo crociata, comprendeva una serie frammentaria di attività religiose e civili, prive di coerenza ideologica. Comprendevano una serie di interessi diversi, difficilmente categorizzabili. Difficoltà a proporre, da parte delle elite del tempo di un termine concorde. Effetti su chi vi prese parte, furono la presenza di un forte impulso devozionale, desiderio di pentimento, remissione dei peccati, il meccanismo che faceva armare i pellegrini era diverso, ma l’ispirazione tradizionale. I motivi, se religiosi, erano imbevuti delle aspirazioni e delle ansie spirituali del tempo. La santità dell’impresa si esprimeva nei miracoli che l’accompagnavano, e nella convinzione che le sue vittime fossero martiri. I veterani della prima crociata furono considerati eroi, ciò garantì loro numerosi privilegi, ma nonostante tutto il fervore religioso della partenza, al ritorno erano desiderosi di riprendere la loro vita quotidiana.
La prima crociata faceva parte di un processo di giustificazione delle guerre contro pagani e nemici del papa, in cui la guerra stessa era un onore necessario.Il XII secolo fu anche l’età d’oro dei pellegrini, e molto spesso era difficile distinguerli dai crociati. I due concetti di pellegrinaggio e crociata erano fusi tra loro, i crucesignati portavano il bastone e la sacca del pellegrino; i pellegrini croce e armi. Chi portava la croce, si è spesso ritenuto, su esempio dei primi crociati, che lo facesse per manifestare consapevolmente la proprie intenzioni bellicose. La croce, dal 1096 cominciò ad essere associata particolarmente con le spedizioni in Terra Santa, e dal 1097, i crociati cominciarono ad essere distinti perché “segnati dalla croce”. I riti liturgici di investitura della croce non trovano esplicite cerimonie formali prima della metà del XII secolo, tuttavia la loro esistenza era verosimile. Le cerimonie sopravvissute, sono strettamente connesse con i rituale di partenza dei pellegrini; nelle fonti papali, prendere la croce identifica il momento in cui  i privilegi concessi assumono valore effettivo e la vestizione della croce segno della validità del diritto alla protezione. Croce come segno della protezione di Dio, e sicurezza per l’immunità personale. Esistenza di riti diversi tra loro. I privilegi crociati ebbero vaste implicazioni perché l’immunità era garantita dalla Chiesa e sostenuta, in teoria, dalle autorità secolari.
Con il tempo, forse in conseguenza dei requisiti necessari per il reclutamento e per le implicazioni che comportavano i privilegi crociati nel raccogliere denaro e uomini, lo status crociato, contrapposto a quello del pellegrino, fu definito con precisione.  Distinzione riconosciuta verso la fine del 1100, e inoltre fu solo dalla Terza Crociata (considerabile uno spartiacque) che crucesignatus divenne di uso comune, in seguito ad un iniziativa, probabilmente da attribuire all’autorità temporale e non al papato.

Tratto da LE CROCIATE di Elisa Giovinazzo
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