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Compressione della facoltà di disposizione dei diritti del prestatore di lavoro

E' facile immaginare come un lavoratore, al quale norme inderogabili contenute in leggi o in contratti collettivi attribuiscano dei diritti, possa essere portato a privarsene tramite una compressione, o addirittura tramite una soppressione, della propria facoltà di disposizione. L'art. 2113 c.c., novellato dalla L.533/1973 sulla riforma del processo di lavoro, prevede infatti l'invalidità delle rinunzie e delle transazioni del lavoratore in tali casi.

Tratto da DIRITTO DEL LAVORO di Alessandra Infante
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