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Comunicazione: trappole cognitive

COMUNICAZIONE: TRAPPOLE COGNITIVE


Mettere in discussione le proprie mappe è difficile, anche a causa di alcune trappole cognitive:
• Sicumera (overconfidence) → gli individui tendono a essere overconfident su argomenti vicini alla propria area di competenza, e a volte confermano il proprio giudizio anche di fronte all’evidenza; il grado di sicumera aumenta con la conoscenza dell’argomento
• Pensiero magico (illusory correlations) → gli individui che trovano una correlazione tra due eventi, pur avendo a disposizione tutti i dati necessari a confermare/negare un’ipotesi, tendono a considerare solo i dati che confermano la loro ipotesi
• Senno di poi (predictability in hindsight) → con il senno di poi, gli individui a cui viene raccontata una serie di eventi e la loro conclusione tendono a dichiararsi certi che avrebbero potuto prevederla a partire da quelle premesse (anche se la conclusione raccontata non è vera)
• Ancoraggio (anchoring) → spesso gli individui hanno difficoltà ad abbandonare un giudizio intuitito e impulsivo, anche se si dimostra infondato; inoltre, dovendo dare una stima, gli individui sono influenzati da un termine di paragone e la stima resta ancorata al valore dato
• Facile rappresentabilità (ease of representation) → gli individui tendono ad essere più propensi a prevedere che un evento si verifichi quanto più facilmente riescono ad immaginarlo e quanto più li emoziona; inoltre sembrano più frequenti e più rilevanti i fenomeni di cui si parla molto e che trovano eco nei media
• Daltonismo per le probabilità (probability blindness) → gli individui tendono a vedere “o tutto bianco o tutto nero” senza considerare le sfumature intermedie, tendendo a percepire come analoghe probabilità diverse (es. 1% e 9%)
• Manipolabilità delle credenze attraverso copioni (reconsideration under suitable scripts) → gli individui spesso ignorano che la probabilità che 2 eventi si verifichino contemporaneamente è inferiore alla probabilità dell’evento meno probabile
Chi si rende conto della soggettività del proprio punto di vista guadagna flessibilità + capacità di comunicare, accettando l’esistenza di rappresentazioni diversa dalla sua

Tratto da LINGUAGGI DELLA COMUNICAZIONE di Fabio Merenda
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