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Comunicazione e de-verticalizzazione


Dalla verticalità dei grandi soggetti alla orizzontalità dei piccoli soggetti (tante piccole imprese)
Dalla fase “pochi parlano a molti” alla fase “molti parlano a molti” (=deverticalizzazione della c; desiderio di avere diritto a esprimere pareri)

La de-verticalizzazione dei grandi soggetti che costituivano i pilastri fondamentali del vivere collettivo: lo Stato interventista e direttamente produttore, la grande azienda che dava il lavoro a vita, il grande sindacato che tutelava la grande massa di lavoratori; sono così nate un gran numero di piccole imprese con crescita decentrata, moltiplicazione rappresentanze sindacali eccomunicazione
Si è passati da una società fordista ispirata alla verticalità dei grandi soggetti ad una realtà post-fordista basata sull’orizzontalità dei piccoli soggetti.
In questo mondo frammentato la comunicazione personalizzata è estremamente importante.
Esigenza di scindere la politica (comunicazione politica) dalla burocrazia (comunicazione istituzionale) e la comunicazione personalizzata del capo dalla comunicazione del partito.
L’intreccio fra frammentazione del reale e frammentazione della comunicazione tende a creare un enorme aumento del “rumore” comunicativo, visto che quando tutti vogliono parlare a tutti, i messaggi, le voci, i mezzi s’intrecciano, sino alla confusione.

Il passaggio da una società semplice e verticale, ad una società complessa e orizzontale è una fisiologia di una società aperta.
Si deve spostare l’attenzione progressivamente intorno a milioni di soggetti che operano a livello economico, sociale e culturale, rispetto alla centralità delle istituzioni e dei grandi soggetti di rappresentanza tipici del passato.
Progressiva restituzione di responsabilità alla società civile che ogni paese civile deve compiere.
È difficile pensare che la società civile variamente aggregata attraverso tante rappresentanze, possa crescere nel proprio modo di operare se non cresce nel modo di comunicare.
Valorizzazione della società non significa soltanto riconoscimento d’identità, della forza, della soggettualità del singolo componente; ma significa anche trovare capacità aggregativa che parte dal basso e che permetta di far esprimere interessi, valori e identità comuni.
Significa riconoscere le potenzialità dei singoli e trovare la capacità aggregativa

Tratto da TEORIA E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA di Priscilla Cavalieri
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