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Concetto di identità in antropologia

Identificazione, diversità, divisione: la radice del pregiudizio è l'opposizione io/altri, che implica la rimozione della conoscenza e del riconoscimento degli interessi degli altri, rimozione che implica un'inferiorizzazione delle altrui qualità ed esigenze. Ne risulta una conoscenza alterata di me e degli altri, conoscenza influenzata dai rapporti di identificazione ed appartenenza che si verificano all'interno della comunità residenziale, della famiglia, dei gruppi di sostegno culturale e religioso, ecc. Attraverso questi organismi, i membri organizzano le risposte ai loro bisogni e alle loro aspirazioni. All'interno di ogni gruppo esistono divisioni che producono ulteriori sensi di appartenenza. L'appartenenza all'umanità viene vissuta in modo centrico o frazionato dai diversi tipi di gruppi umani:
quelli che fondano la loro esistenza su una tecnologia semplice e povera – primitivi: l'identità si forma in gruppi numericamente ridotti e minimamente articolati. La formazione dell'identità è fondata sul rapporto tra persone e in alcuni casi anche con la natura. Presso molte popolazioni primitive esiste un sentimento di parentela e solidarietà tra i membri di un clan e una specie animale.
quelli intermedi: la struttura sociale è più articolata, le classi (rare tra le popolazioni primitive) diventano un fenomeno generalizzato e a creare differenziazioni contribuiscono anche le istituzioni ideologiche e religiose
quelli tecnologicamente avanzati: differenziazione elevata perché tutto è articolatissimo.

Tratto da ANTROPOLOGIA SOCIALE E CULTURALE di Giulia Dakli
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