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Darwin: selezione naturale e razzismo


Darwin scrisse “l’origine della specie” nel 1859 e 12 anni dopo tornò sull’argomento della selezione naturale con “l’origine dell’Uomo”. Non nascose il suo interesse per conclusioni radicali che furono le basi della dottrina di Herbert Spencer chiamata darwinismo sociale. Spencer riteneva che la scomparsa delle razze inferiori colonizzate dagli europei fosse il risultato di una concorrenza spietata. L’espansione coloniale sembra fornire molti esempi della selezione naturale delle civiltà più forti.
All’inizio del XIX di fronte ai primi segni di decadenza delle popolazioni indigene, gli europei hanno addotto cause fisiologiche o ambientali anche per cercare di prevenire gli effetti mortali dello scontro tra le razze. Dopo il 1850 viene progressivamente legittimato il razzismo fondato sulla teoria della selezione naturale. La legge di conservazione delle razze conduce all’estinzione di tutte le razze inferiori e poco sviluppate dal punto di vista intellettivo con cui gli europei si trovano in contatto. L’estinzione dei popoli inadatti diventa il corollario del progresso.

Tratto da IL SECOLO DEI GENOCIDI di Filippo Amelotti
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