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Definizione di Neorealismo


“Neorealismo” è l’etichetta che gli specialisti del settore hanno scelto per classificare un momento limitato di film italiani, girati durante il decennio che seguì la guerra (sono circa 80/90 film). Il neorealismo ebbe vita breve ma una larga risonanza tra i registi europei durante la seconda metà del secolo. La realizzazione era accurata, la sceneggiatura di ottima qualità, i dialoghi elaborati, fotografia e montaggio erano eccellenti. Le storie non erano originali ma si svilupparono su uno sfondo che, invece di essere un semplice elemento scenografico, aveva un ruolo importante. L’enfasi posta sul contesto sociale e culturale è un altro aspetto significativo del neorealismo, e fu uno degli elementi che lo distinsero dallo stile dominante nella produzione hollywoodiana. Quasi la metà dei film neorealisti ambientano le trame in aree rurali e richiamano i problemi dei braccianti, dei pescatori o dei membri di cooperative. Mentre i film neorealisti “urbani” possono essere confrontati ad altre produzioni straniere e hanno proposto, nello stesso tempo, un’immagine della città originale e senza precedenti.
“Roma città aperta”, “Sciuscià”, “Ladri di biciclette”, “Umberto D”: In questi film si affrontano i temi della disoccupazione, della miseria, della solitudine: una descrizione della crisi del dopoguerra in Italia; c’è poi la città, Roma. Per molto tempo la capitale italiana è stata la somma di diverse realtà: una città, i sobborghi, e una terra di nessuno.
Considerare i film neorealisti come documenti non implica sminuire i loro valore artistico infatti, sono la qualità della fotografia, l’interesse delle storie, l’ordinamento delle sequenze che permettono agli spettatori di guardare al di là dei fatti e scoprire le potenzialità della situazione. La maggior parte dei film neorealisti suggerisce e permette diverse interpretazioni, lasciando scoprire al pubblico gli aspetti conflittuali della vita contemporanea.
La Roma di De Sica è uno spazio dove abitudini o tradizioni si mescolano con nuovi bisogni e nuove ambizioni che creano una complessa rete di relazioni sociali. Il neorealismo non pretende di esaurire la materia della vita urbana e dei rapporti sociali nella città, ma offre un’immagine coerente di alcuni problemi, che spiega il suo durevole successo. L’influenza del neorealismo può essere trovata più di un decennio dopo anche in film che sembrano di avere poco in comune con esso (“L’eclisse”di Antonioni).
E’ interessante notare come i film aiutino a comprendere che cosa è cambiato tra il 1947 e il 1962. Nel 1947 la relazione tra centro e periferia era più conflittuale che complementare; la popolazione tradizionale rifiutava gli abitanti delle aree a margine della città, mentre le nuove classi dirigenti ne avevano bisogno. Quindici anni dopo, la periferia non era più isolata e la classe media fu obbligata a trasferirvisi.

Tratto da CINEMA DEL NOVECENTO IN EUROPA di Laura Righi
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